Pubblicato il: 14/07/2016 alle 11:41
Hanno imparato ad impastare il pane e la pizza a regola d’arte. Tra olio biologico, farine antiche, salse, conserve ed erbe aromatiche, i partecipanti del corso giornaliero promosso dalle Acli, nell’ambito del progetto “Alla corte dei monsù”, hanno appreso nuove tecniche per realizzare un ottimo prodotto fatto in casa, divertendosi. A condurre l’incontro, che si è svolto all’interno del centro polivalente “Michele Abbate”, il nisseno Michele Cancemi, produttore di grani antichi, il panificatore sancataldese Salvatore Carletta – entrambi fanno parte dell’associazione per la promozione dei grani antichi dell’Hymera e dell’Halycos – e il dottore Antonio Bonura, direttore del dipartimento di prevenzione medico dell’Asp.
“Per realizzare un’ottima pizza e un buon pane – spiega Salvatore Carletta – il segreto è lavorare con lievito madre e grani antichi. Bisogna far lievitare la pasta per un minimo di tre ore, altrimenti si rischia di ottenere un pasto poco digeribile. Per fare una buona pizza sarebbe bene farla lievitare direttamente sulla teglia cosicché la pasta non venga più maltrattata nei vari passaggi. Gli ingredienti hanno sicuramente una importanza molto rilevante, ancora meglio se si utilizzano quelli che ci da il nostro territorio. Io per esempio preferisco lavorare con gli agricoltori diretti non solo per dare una mano a loro ma anche per avere la sicurezza della genuinità di ciò che realizziamo”
Il dirigente dell’Asp Antonio Bonura si è soffermato in particolare sulla sicurezza alimentare: “E’ stato un piacevole incontro – ha sottolineato il medico – perché sono abituato a tenere corsi per ristoratori, in questo caso abbiamo incontrato degli amatori che si sono dilettati a fare pane e pizza e allora ho approfittato per parlare dei rischi che si corrono quando non si trattano gli alimenti correttamente dal punto di vista igienico sanitario. Abbiamo parlato della nuova etichettatura europea che ha lanciato segnali importanti come quello di specificare gli allergeni da mettere in etichetta per avvisare la popolazione suscettibile. In generale invece i rischi sono legati soprattutto ad una cattiva conservazione delle materie prime. Qui si è lavorato con delle materie prime tradizionali come i grani antichi che dal punto di vista nutrizionale è assolutamente ottimo, però ricordiamoci che i rischi sono sempre dietro l’angolo e allora bisogna stare attenti alle temperature di conservazione, all’igiene personale e dell’ambiente, e a tutte quelle piccole precauzioni che ci consentono di avere un prodotto buono e senza rischi per chi lo mangia”.
Alla fine di un pomeriggio intenso e soprattutto piacevole per chi ha seguito il corso, i partecipanti, insieme ai loro cari, e accolti dal presidente regionale dell’Acli Stefano Parisi, dal presidente provinciale Santo Burgì, dall’insegnante Giovanni Bunoni, insieme all’assessore Marina Castiglione hanno potuto degustare il pane e la pizza preparati nel corso della giornata.