Pubblicato il: 03/12/2018 alle 18:00
E’ ormai più che evidente che i processi in corso e l’uso delle risorse del nostro pianeta sono sfuggiti al controllo delle autorità e spesso contrastano con gli accordi internazionali di contenimento e smaltimento dell’enorme quantità di rifiuti prodotti. Siamo consapevoli della necessità di ridurre drasticamente i rifiuti non biodegradabili, primi tra tutti quelli in plastica, causa di gravissime conseguenze per la vita nei mari e per la salute umana, e che è inaccettabile continuare a inondare il proprio territorio e l’intero pianeta di enormi quantità di oggetti monouso in plastica. Questi infatti, gettati via dopo un rapido uso, resistono nell’ambiente per centinaia di anni, con gravi danni per l’ecosistema, generando altresì particelle altamente nocive (microplastiche) che, disperse nelle acque e nel suolo, stanno avvelenando inesorabilmente tutti gli organismi viventi. Contiamo dunque sul senso di responsabilità dei cittadini e degli amministratori di fronte ad un problema così urgente e allarmante. Come sappiamo, il Parlamento Europeo ha approvato l’indirizzo del divieto al consumo nell’Unione europea di alcuni prodotti in plastica monouso, che costituiscono il 70% dei rifiuti marini. La nuova normativa, se approvata in via definitiva, vieteràa partire dal 2021, la vendita all’interno del blocco comunitario di articoli in plastica monouso, come posate, bastoncini cotonati, piatti, cannucce e simili. Ma dovranno passare minimo due anni, mentre il ragionamento più coerente sembra essere: se la plastica usa e getta è così dannosa (e lo è certamente) perché non impedire subito che faccia altri danni?
Sospinti da questo interrogativo, si sono attivati alcuni cittadini che si riconoscono nel gruppo Facebook “EFFETTO TERRA: comportamenti corretti contro il riscaldamento globale”. Cittadiniche hanno elaborato una proposta di petizione da avviare a livello comunale (in tutti Comuni) affinché i singoli sindaci, con una specifica ordinanza possano,in tempi brevi, determinare una significativa riduzione dell’uso e della dispersione degli oggetti in plastica monouso all’interno del proprio territorio di competenza.
Del resto, in Italia, sono sempre di più i Comuni che rinunciano alla plastica monouso, con il dichiarato intento di proteggere l’ambiente e
combattere l’inquinamento da plastica. A fare da apripista il Comune delle Isole Tremiti che, dallo scorso primo maggio, ha vietato tutte le
stoviglie di plastica a favore di contenitori biodegradabili. Il Comune di Lampedusa e Linosa lo scorso giugno, tramite un’ordinanza sindacale entrata in vigore il 31 agosto, ha messo al bando stoviglie, bicchieri e posate monouso non biodegradabili mentre gli shopper, invece, dovranno
essere sostituiti da sacchetti in carta o tela.Tra i Comuni siciliani, anche quelli di Avola e di Noto, in provincia di Siracusa, hanno vietato
con un’ordinanza partita ad agosto la distribuzione di posate, piatti, bicchieri, sacchetti e contenitori in plastica monouso. Il gruppo “EFFETTO TERRA” ha cercato di cogliere gli aspetti migliori di queste iniziative, proponendo agli amministratori e ai cittadini di Caltanissetta di iniziare, subito, a tutelare il nostro ambiente e la nostra salute, con un provvedimento che ponga i nisseni in prima linea in un cammino di civiltà e di responsabilità. La rete di enti e associazioni, promossa da “Effetto Terra”, che comprende Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Pro Loco e Wwf,ha dunque avviato, per il territorio di Caltanissetta, una raccolta di firme con la petizione “Plastica usa e getta? No grazie”.La petizione, che in pochi
giorni ha già raccolto parecchie adesioni, sarà aperta alle sottoscrizioni sino al periodo natalizio. La proposta intende ripercorrere le più significative esperienze maturate da alcuni Comuni italiani in tema di divieto dell’uso dei prodotti monouso in plastica, cercando di integrare tra loro gli aspetti più significativi e porre il Comune di Caltanissetta nelle migliori condizioni per emanare un’ordinanza finalizzata alla riduzione dei rifiuti non biodegradabili e alla tutela della salute dei cittadini, contribuendo alla riduzione dell’emissione di gas serra. Inoltre, una volta messa a punto tale iniziativa nel nostro Comune, sarà possibile estenderla a un numero sempre maggiore di Comuni italiani. Attendiamo dunque con fiducia una chiara presa di posizione da parte del Comune di Caltanissetta (a cui abbiamo già inviato il testo proposto), attraverso l’emanazione di un’ordinanza contro l’uso della plastica monouso. Noi riteniamo che le politiche ambientali dei luoghi, degli specifici contesti territoriali siano quelle che un governo regionale, un’amministrazione locale può persino anticipare rispetto agli orientamenti statali, comunitari, globali. Sono quelle che direttamente, efficacemente aumentano la qualità sociale dello sviluppo, la sicurezza e il benessere dei cittadini e, alla fine, anche la produttività
complessiva di un territorio. Creando anche condizioni e opportunità nuove di lavoro bio-sostenibile.Senza considerare e valutare ciò che è
“sostenibile” e ciò che non lo è, senza un’economia ecologica, senza bilanci che comincino a calcolare anche i costi ambientali, si costruisce uno sviluppo ingiusto, privo di benefici certi. Si toglie ossigeno, speranza, futuro al luogo, ai luoghi in cui viviamo e abitiamo. Ecologia è letteralmente “dottrina della casa” ma, oltre alla dimora materiale, la Terra, l’ambiente, è necessario ricostruire la dimora spirituale e morale, e con essa una nuova idea di politica e di impegno sociale.
Più responsabilità, più futuro.
Caltanissetta, 3 dicembre 2018
– Per il gruppo Facebook “EFFETTO TERRA: comportamenti corretti contro
il riscaldamento globale”, Renato Mancuso (amministratore)
– Per il Consiglio Regionale di Italia Nostra Sicilia, Leandro Janni
presidente
Per Legambiente Caltanissetta, Ivo Cigna responsabile
– Per la Sezione LIPU di Caltanissetta, Aldo Sarto responsabile
– Per la Pro Loco di Caltanissetta, Giuseppe D’Antona presidente
– Perla Sezione WWF di Caltanissetta, Ennio Bonfanti responsabile