Quattro palermitani sospetti a spasso per Caltanissetta. E a giudicare dai precedenti penali – molti dei quali per truffa con la tattica delle false pietre preziose – c'è da scommettere che stessero tramando qualcosa. Il quartetto è incappato però nei controlli previsti da uno specifico piano d’azione disposto dal Ministero dell’Interno-Dipartimento della Pubblica Sicurezza, denominato “Modello Trinacria”, che ha visto dislocati nel capoluogo nisseno decine di poliziotti per prevenire i reati e contrastare la criminalità. Un piano di sicurezza voluto dal Viminale nelle zone ad alto tasso criminale.
I quattro palermitani sono stati intercettati dai poliziotti della Sezione Volanti e del Reparto Prevenzione Crimine di Palermo in via Leone XIII, dopo aver intimato l'alt ad una Audi A4 con a bordo I.F. di 66 anni, C.G. di 51 anni, I.G. di 64 anni e I.D. di 34 anni, tutti palermitani e con molti precedenti penali tra i quali truffa in concorso, rapina, porto di armi, ricettazione.
Inoltre, nello scorso mese di febbraio risultavano essere stati denunciati a Palermo, per la vendita con raggiro ed artifizio di pietre preziose palesemente false, per una somma di 3mila euro. Tutti e quattro sono stati accertamenti, a seguito dei quali si evinceva che negli ultimi mesi erano state presentate all’Ufficio relazioni con il pubblico denunce per truffa messe a segno da truffatori che non erano stati identificati ma le cui descrizioni corrispondevano a quelle dei quattro palermitani fermati. Inoltre uno di loro custodiva nel portafogli un biglietto da “visita” con stampigliata una nave ed una frase scritta in lingua inglese che risultava molto simile a quello consegnato ad una denunciante che era incappata nella truffa del marinaio sbarcato che cercava di piazzare diamanti.
Non avendo fornito una giustificazione valida sulla loro presenza a Caltanissetta e considerato il loro curriculum criminale, il Questore ha emesso il provvedimento del divieto di fare ritorno in Caltanissetta per un periodo di due anni.