Pubblicato il: 21/11/2017 alle 21:54
La scelta di fare politica può avere origini molto diverse: innata passione e sentimento di servizio alla comunità; eredità genetica e dinastica o interesse di personale e utilitaristica collocazione. C’è anche chi si trova nell’agone politico per una fortuita coincidenza o per capriccio del caso. Le categorie, insomma abbondano e le variabili sono tante.
Nel caso della consigliera Ambra, oltre a una dimensione autoreferenziale e casuale non riusciamo a cogliere motivazioni profonde della sua “discesa in politica”. Siamo certi invece della storia di chi ha sposato il progetto ics prima, polo civico dopo, non per utili fini elettorali. Tanta è stata la formazione politica che da sempre ICS ha organizzato per i suoi aderenti e non solo, e tante e documentabili sono le azioni civiche promosse in città. Probabilmente alla consigliera Ambra è mancato proprio questo; infatti ci risulta (e i verbali non possono che darci ragione) come sia stata molto poco presente e partecipe alla vita politica del Movimento, anche durante il suo breve percorso di consigliere del Polo civico.
La costruzione del percorso che ci ha portati al Polo Civico ci ha visti protagonisti e testimoni di fasi anche difficili di attuazione di un'idea, difficili come quella che oggettivamente stiamo attraversando. Non si tratta di avere perso l'identità, come qualcuno scrive, ma di trovare un equilibrio tra idealità e prassi, tra astrazione e concretezza. I confronti all’interno sono stati a volte serrati e duri, ma mai irrispettosi del libero pensiero e dell’autonomia di giudizio, come “la consigliera fantasma” millanta. Durante il percorso sono salite sul bus del civismo persone che si sono improvvisate o che ne hanno approfittato con cinico calcolo. Per questo possiamo dire serenamente di non avere perso pezzi. Semplicemente i doppiogiochisti si sono svelati e questo tutto sommato è un bene. Costruire le liste è difficile per tutti i partiti (si guardi alla composizione del nostro stesso CC), figuriamoci per noi alle prime esperienze politiche in prima linea.
Questo però non ci fa pentire della fiducia accordata a molti, perché seppure è vero che nel caso di alcuni è stata assai mal riposta, dobbiamo riconoscere che in questo percorso abbiamo incontrato anche persone che hanno capito al volo lo spirito e lo hanno abbracciato con sincerità e determinazione. Ritenere che la politica sia un palcoscenico per scrivere comunicati sulle deiezioni canine, e talvolta per attaccare i coordinatori di un movimento solo perché si fa comitiva nelle commissioni consiliari, come la consigliera ha fatto, è talmente distante da noi che plaudiamo al cambiamento di casacca di una persona, estranea ai valori del Movimento e assente sotto il profilo delle proposte utili alla città.