Pubblicato il: 22/01/2015 alle 11:13
Il rappresentante del Coordinamento del polo Civico, Ferdinando Rovello, ha invitato i cittadini a riflettere sul fatto che “il rinnovamento della politica non parte dall’alto – dalle sedi dei governi nazionale e regionali -, ma dal basso: da ogni città in cui uomini e donne, giovani e adulti si riappropriano del loro diritto di cittadinanza e si adoperano a dare ad ogni città una nuova classe politica, che sarà tale se considererà la politica come strumento per il bene di tutti e di ciascuno”.
E’ per questo motivo che la “democrazia partecipata” non è più sufficiente se non si sviluppa in “partecipazione solidale” non soltanto durante il periodo pre-elettivo ma durante tutto l’arco dell’anno. Il polo civico, infatti, attribuisce la scarsa partecipazione alle urne durante le elezioni come un sintomo di una cittadinanza stanca di principi non più “ideologici ma leaderistici”.
“Piuttosto che abdicare alla sovranità popolare – spiega Rovello -, occorre assumersi la responsabilità civica di concorrere ad amministrare la città in cui si abita e proporre un nuovo sistema democratico. Partecipare solidalmente al governo della città significa che ognuno deve fare la sua parte. I principali attori comprimari, a vario titolo, della città sono gli amministratori comunali, gli imprenditori e la società organizzata in associazioni. Quando tra queste tre componenti si stabilisce – in modo non occasionale, ma sistematico – una solidarietà circolare di intenti e di azioni, la premessa per la promozione del territorio è assicurata”.
“Oggi occorre scrivere un nuovo patto di cittadinanza, che non è tra lo Stato e il popolo, ma tra la civitas e i cittadini; così facendo – costruendo una cultura civica rinnovata -, tra l’altro, si darà nuovo respiro alla democrazia, oggi soffocata dagli atteggiamenti demagogici e populisti di personaggi che si arrogano la pretesa di essere i salvatori dello Stato. Occorre invertire la tendenza: non delegare verso l’alto – al grande personaggio, al cincinnato del momento –, ma esercitare la corresponsabilità politica dal basso, tale da promuovere una cultura civica rinnovata, che faccia delle città incubatrici di democrazia solidale.
Coloro che vogliono proporre nelle proprie città il nuovo soggetto politico, che abbiamo messo in campo a Caltanissetta, sappiano che l’organizzazione del Polo Civico non è verticistico: in ogni città si può costituire autonomamente un Movimento civico, che per essere federato al “Polo Civico” deve mostrare di operare nel rispetto del Patto Etico Responsabile e della struttura organizzativa propria del Movimento (chiedere notizie a info@polocivicocaltanissetta.it ). Fare parte del Movimento politico “Polo Civico” è un fatto di costume: non è “cambiare casacca” che abilità all’adesione al P.C.; è dimostrare con i fatti di avere interiorizzato il Patto Etico Responsabile e di promuovere la cultura della democrazia partecipata e solidale.
I primi passi da fare per costituire un movimento che abbia le peculiarità intrinseche del progetto federativo del Polo Civico sono: essere informati dell’identità politica del P.C. e condividerne l’idealità; proporre a quanti operano nel sociale (associazioni, gruppi spontanei, singole persone) il Patto Etico Responsabile e costituire un Coordinamento politico unitario, rappresentativo di ogni gruppo; costituire gruppi di lavoro per elaborare una bozza di “Progetto Città”, atto a dare risposte concrete alle esigenze del territorio di riferimento; organizzare un forum cittadino, con la presenza anche dei rappresentanti locali dei partiti, per condividere la bozza del “Progetto Città”; proporre, sulla base del “Progetto Città”, in vista delle elezioni comunali, un’intesa tra il Movimento civico e gli altri soggetti politici.
A proposito di quest’ultima tappa del percorso politico del Movimento civico cittadino, non si tratta di fare bassi compromessi con i partiti tradizionali per essere nella “stanza dei bottoni”, quanto piuttosto di stabilire intese chiare che non inficino l’identità politica di Movimento civico e il nuovo modo di amministrare il territorio fondato sulla partecipazione, sulla solidarietà e sul welfare sociale.
Il sostegno che possiamo dare a quanti ci guardano con simpatia è la testimonianza di quanto facciamo a Caltanissetta, nell’auspicio di potere dare luogo ad una Federazione regionale di Movimenti civici cittadini”.