Pubblicato il: 01/05/2021 alle 16:36
Apprezziamo la buona notizia, che arriva però con qualche decennio di ritardo. Ma si sa, i tempi della politica sono lunghi, molto lunghi, lunghissimi, talvolta eterni! Adesso rimane solo il Movimento 5 Stelle ad essere contrario all'opera, adducendo i soliti motivi del piffero: "forse meglio un tunnel ", oppure "non è meglio fare prima le linee ferrate "? Tutte motivazioni pretestuose, prive di costrutto, presentate col solo scopo di ritardare ancora qualche decennio fino ad arrivare …a non fare! Anche i deputati del PD siculo-calabresi, svegliatisi dal lungo letargo, adesso fanno la "voce grossa ", affermando che il Ponte" va fatto senza indugi"! Figuriamoci, hanno indugiato per 30 anni!
Ancora però non hanno smaltito i fumi del lungo sonno e affermano che il Ponte può essere realizzato solo entro il 2030. Piuttosto che credere ai sonnolenti deputati PD siculo – calabresi, preferiamo credere a Pietro Salini, a.d. di WeBuild, affermata società leader nel mondo delle costruzioni di Ponti, il quale afferma che fra quattro mesi il progetto potrebbe essere pronto, i cantieri aperti e l'opera consegnata in quattro anni, tempi perfettamente validi in linea con l'inserimento del Ponte nel Recovery Plan. Sempre grazie alla cecità politica di Draghi e company siamo in attesa della famosa relazione tecnica promossa e voluta dall'onorevole Paola de Micheli, ex ministro, inutile quanto dannosa, perché di fatto ha ritardato i tempi, tanto da offrire al presidente Draghi il pretesto di non inserire il ponte nel Recovery Plan, affermando che non rientra nei tempi previsti dalla Commissione Europea.
Non ci facciamo certo impressionare dai 50 milioni inseriti nel bilancio statale che dovrebbero in teoria dare seguito alle indicazioni della commissione di esperti cioè avviare l'eventuale studio di fattibilità.
I 50 milioni serviranno per pagare probabilmente qualche sostanziosa consulenza e parcella ad ingegneri amici, considerando che gli studi di fattibilità, l'impatto ambientale, il rischio sismico ed eolico, sono stati ampiamente studiati da veri esperti e validati da commissioni europee e statunitensi e non necessitano di altro.
Intanto abbiamo perso il treno del Recovery Fund non solo per il Ponte, ma anche per il porto di Augusta, Gela e Termini Imerese, come anche per l'alta velocità che ci vogliono propinare, che altro non è che un miglioramento della linea ferrata attuale con il doppio binario solo per brevi tratti. Ancora una volta si sono presi gioco di noi, ancora una volta hanno tradito le nostre aspettative, ancora una volta ci hanno relegato a Cenerentola d'Europa.
Complimenti a Draghi e ai suoi compari!
Salvatore Giunta