Irresponsabile e traditore chi non vuole la ripresa del Paese. A proposito del Ponte sullo Stretto, argomento di grande attualità, mi piacerebbe conoscere i veri motivi che spingono la nostra classe politica e il governo Draghi a creare difficoltà spesso pretestuose se non addirittura false. Se, come alcuni sostengono, il problema è tecnico, mi chiedo a cosa sono valsi 30 anni di studi, progetti, esami, ecc.ecc., eseguiti dai più illustri scienziati, studiosi ed esperti di ponti italiani, europei e statunitensi. Siamo andati sulla Luna, abbiamo inviato sonde spaziali su Marte, eppure ancora ci fa paura un ponte di 3 km.
Se invece il problema non è tecnico, e quindi non esiste alcun pericolo sismico o rischio eolico, o danneggiamento ambientale, allora il problema è solo politico. Perché quindi non si vuole costruire il ponte?
È un problema ideologico o è un discorso di unanimità? Nessuna grande opera è stata costruita all’unanimità!
Forse solo il ponte di Genova, giacché avevamo piantati addosso gli occhi di tutto il mondo, e malgrado qualche maldipancia, è stato costruito all'unanimità e a tempo record, in appena un anno. Se il problema è politico allora lo dicano chiaramente.
Draghi e il suo governo dicano quali sono i veri motivi che ostacolano la costruzione del Ponte. Dicano anche qual' è il progetto per il mezzogiorno, come vogliono risollevare le sorti di un territorio rimasto inesorabilmente indietro rispetto al resto del Paese, sia dal punto di vista infrastrutturale che sociale ed economico. Oggi non è più un sogno, risolvere la "questione meridionale "può essere una realtà e mai il momento storico è stato tanto favorevole. Quasi tutte le forze politiche sono presenti nel governo, il primo ministro Draghi gode pertanto di una maggioranza plebiscitaria. Non si può più dire che mancano i fondi in quanto abbiamo a disposizione ben 209 miliardi di Recovery Fund.
E non si può più dire che l'Europa non è d'accordo, in quanto parte di questi fondi, ed è precisa volontà della Commissione Europea, devono servire per la coesione territoriale, per ridurre, se non cancellare il gap tra Nord e Sud del Paese e dell'Europa. Siciliani, Calabresi e meridionali in generale, devono sapere che questa è l'ultima chance, l'ultima possibilità per una ripresa vera del Mezzogiorno, giacché non vi sarà più una opportunità come questa. Esiste peraltro in Parlamento un ampio fronte che coinvolge molti partiti, che ritiene il ponte opera prioritaria e strategica per il paese. Da Forza Italia a Italia Viva, dalla Lega ai Socialisti, da Pagano a Faraone, da Musumeci ad Armao, esiste un ampio schieramento politico favorevole.
Noi di Mezzogiorno Federato non abbiamo mai mollato, da anni ci battiamo per il Ponte e riterremo responsabili e traditori tutti coloro che si oppongono, responsabili di non volere lo sviluppo sostenibile della Sicilia e traditori per non aiutare il Paese nel momento più arduo della ripresa.
Salvatore Giunta