Pubblicato il: 21/04/2019 alle 11:02
Il Comitato Porto del Golfo di Gela, continua la sua battaglia per rendere fruibile il porto rifugio di Gela, off limits oramai da diversi anni perchè insabbiato. L’Arpa di Caltanissetta, qualche giorno fa, ha comunicato di aver provveduto a trasmettere al ministero dell’Ambiente, la relazione delle attività di caratterizzazione ambientale. Il Comitato attende ora che il ministero, dopo aver anche acquisto il progetto di dragaggio redatto dal dipartimento della Protezione civile Regionale dell’intero specchio d’acqua del porto, dia il parere essenziale per poi consentire l’avvio delle procedure del bando di gara per i lavori di dragaggio del porto Gela. Per superare il problema del dragaggio, quattro anni fa sono stati spesi circa 170 mila euro per creare una sorta di corridoio. Ma dopo qualche mese, quel corridoio venne sepolto nuovamente dalla sabbia. Gli operatori del settore chiedono che venga portato avanti l’iter del progetto risalente al 2016 che prevede di utilizzare i fondi delle compensazioni Eni, quasi 5,8 milioni di euro. Il porto è off limits anche per le motovedette della Capitaneria di Porto, che attualmente si trovano nel porto di Licata ed è da lì che partono per far fronte ad eventuali emergenze in mare. Il progetto esecutivo, predisposto dal Dipartimento regionale della Protezione Civile, prevede come principali attività: il dragaggio dei fondali, ad una profondità minima di 4 metri sotto il livello del mare e la movimentazione di circa 205.000 metri cubi di sedimenti; un intervento di regolarizzazione della spiaggia adiacente al Porto Rifugio, con piantumazione di essenze arboree; e un intervento di protezione dell'area, attraverso l'ampliamento e il rafforzamento del Pontile di Ponente per una lunghezza di circa 120 metri.