Presso la Sala Conferenze della locale Camera di Commercio Industria Artigianato ed Agricoltura di Caltanissetta, si è svolta una Assemblea Unitaria aperta a tutti i dipendenti del Territorio Nisseno appartenenti al Comparto Funzioni Centrali, Sanità ed Enti Locali indetta dalle Segretarie Provinciali Generali delle organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uilf Pl e Uilpa. L'assemblea è stata promossa nel quadro di una campagna straordinaria nei luoghi di lavoro del settore dei servizi pubblici programmata in tutto il territorio nazionale in vista di una mobilitazione generale unitaria – che per il Sud Italia culminerà il 20 maggio a Napoli – a sostegno delle richieste avanzate da Cgil, Cisl e Uil nei confronti del Governo e del Sistema delle Imprese al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali.
Ad apertura dei lavori è stata data lettura della relazione unitaria con cui gli Organismi Confederali Nazionali manifestano forti preoccupazioni per l’attuale situazione economica e sociale considerato che c’è ancora tanta gente che soffre, tanti lavoratori in difficoltà per le crisi aziendali, tanti giovani che non riescono a trovare lavoro, tanti lavoratori precari e mal retribuiti.
Sono seguiti gli interventi dei Segretari Provinciali Generali A. Polizzi, S. Parello, L. Salinitro e M.Giunta che nella circostanza hanno sottolineato l’esigenza che il Governo adotti interventi concreti per le lavoratrici, i lavoratori, i pensionati e i giovani tenuto anche conto del rischio che con il “Decreto Lavoro” aumenti la precarietà perché potranno essere utilizzati contratti a tempo determinato per la durata di tre anni. Proseguendo, è stato evidenziato che da una parte crescono i profitti e le diseguaglianze ma dall’altra, al contrario, diminuisce il potere d’acquisto dei salari, con un’inflazione che si è mangiato il 10% delle buste paga. Nel corso di un anno, infatti, i lavoratori hanno già perso una mensilità del proprio salario: pertanto, il previsto taglio del cuneo fiscale, con i suoi 15 euro lordi al mese, è del tutto insufficiente per recuperare quella perdita.
E’ stato, altresì, sottolineato che nulla si è mosso, né in materia di salute e sicurezza mentre si continua a morire sul lavoro, né di pensioni visto il peggioramento di opzione donna, né di fisco considerato che non c’è la riduzione strutturale delle tasse per pensionati e dipendenti e neanche la detassazione degli aumenti contrattuali. In conclusione i Segretari Generali Provinciali hanno formulato l’auspicio che con la mobilitazione e con l’impegno unitario dei sindacati confederali sia possibile convincere il Governo della necessità di cambiare direzione di marcia per costruire una società migliore, considerato che nella Costituzione il lavoro viene riconosciuto come il primo principio fondamentale della Repubblica Italiana, un diritto personale e un dovere sociale che deve essere garantito e valorizzato.