Pubblicato il: 08/10/2022 alle 09:18
Da una vita spezzata, sette ne sono sbocciate. È l’eredita, di fortissimo peso altruistico e umanitario, lasciata dai genitori di Nicholas Green, il bimbo statunitense ucciso a 7 anni, sulla Salerno-Reggio Calabria, in un tentativo di rapina. I suoi organi, donati, hanno restituito altre sette vite. E la consegna agli studenti dei premi a lui dedicati è stata occasione per sensibilizzarli sul delicato tema. «Pensare a Nicholas rappresenta ancora qualcosa di straordinario, un pensiero forte che emoziona», sono le sensazione del dirigente scolastico Irene Cinzia Maria Collerone, del Liceo «Ruggero Settimo» che ha ospitato la manifestazione a cura dell’Usr rappresentata, nell’occasione, dal vice provveditore Dario Costantino.
«Spero che ciascuno di voi sia vincitore nella vita e che possiate divenire donatori nel momento supremo», è l’invito girato agli studenti dalla stessa dirigente Collerone, che ha curato gli onori di casa insieme al docente Fabio Fiorenza. Tre, per il vice provveditore, le chiavi interpretative, «gli aspetti che creano una liaison: il sacrificio di Nicholas e dei suoi genitori, il valore della memoria per ricordare e non dimenticare e il concetto del dono… una triangolazione molto forte». E rivolgendosi ai ragazzi li ha esortati «ad amare la vita sempre, spero viviate con l’innamoramento per la vita». A toccare le coscienze dei ragazzi, su questo delicato aspetto, la presidente regionale dell’Aido, Paola Pisciotta. «Informazione, formazione e sensibilizzazioni sono fondamentali», ha spiegato, ricordando come «per l’Italia l’esempio di Nicholas ha rappresentato un’onda emotiva che fa riflettere… il percorso del “sì” porta a informare e sensibilizzare». E ha poi puntualizzato che sono 9 mila i pazienti in lista d’attesa per un trapianto.
Il vice prefetto Ferdinando Trombadore ha sottolineato «come allora la donazione era una pratica poco consueta, ma dopo il tragico evento, la morte di Nicholas, s’è creato un circolo virtuoso». Il sindaco Roberto Gambino ha annunciato che «il Comune potenzierà il sistema guardando alla donazione degli organi… non molti lo fanno perché ancora non v’è questa sensibilità… il papà di Nicolas è un esempio per tutti noi». L’ispettore Gaetano Trovato della polizia stradale ha evidenziato come la polstrada «è in prima linea e pensa alla vita dei ragazzi con la prevenzione … 3 mila persone ogni anno muoiono in incidenti stradali e in questa ottica sono nodali le argomentazioni dell’Aido». E poi ai ragazzi ha raccomandato «rispettate la vostra vita e quella del prossimo, massima prudenza». E dall’anestesista e rianimatrice Bruna Piazza, coordinatrice del centro regionale trapianti, si sono levati messaggi forti. «I nostri organi sono i beni più preziosi che abbiamo, pensiamo ai riceventi di organi… chiunque domani può esserlo».
Quanto ai premi «Green» sono andati a Caterina Cammarata, Alessio Gulino e Greta Giardina del «Ruggero Settimo», Mattreo Asaro, Karol Ferrara e Mattia Volante del secondo circolo di San Cataldo, mentre per Enna , ad Emma Lupica, Noemi Gagliano e Gioia Dispinseri del «Giusti Sinopoli» di Agira e a Giovanni Condorelli del «Carmine di Nicosia, Angelo Gullotta del «Fermi Leopardi» di Centuripe a alla 3C del «Giusti Sinopoli» di Agira. Tra le pieghe dell’evento una esibizione canora degli studenti del «Ruggero Settimo» con la band composta dalla solista Francesca Mastrosimone, da Pietro Carlotta, Marco Di Francesco, Giorgio salamone, Elena D’Orto e le vocalist sara Truscia, Simone Chirdo e Sara Lombardo in «Bohemian Rhapsody» dei Queen e, sul finire, una intensa e toccante creazione di danza, a cura di Dominique Cavallaro che ha diretto un gruppo di ballo del Coreutico. Una coreografia fortemente ispirata a un cortometraggio, dal forte trasporto emotivo, diretto da Pino Quartullo e interpretato da Cesare Bocci «E la vita continua», sempre sul tema della donazione degli organi. (Vincenzo Falci, Giornale di Sicilia)