Pubblicato il: 11/04/2024 alle 11:22
Un primario del Policlinico San Matteo di Pavia è accusato di molestie ai danni di undici specializzande del corso che ha tenuto durante l'anno accademico 2019-2020.
Per questo, è indagato dalla procura con l'ipotesi di reato di violenza sessuale aggravata dall'abuso di autorità. In particolare, le studentesse hanno riferito di “comportamenti sconvenienti” che sarebbero stati tenuti dal medico durante alcune ore di didattica. Il caso potrebbe finire davanti a un giudice, anche se il diretto interessato, un professionista di fama e dalla lunga carriera, nega con decisione le accuse che gli sono state rivolte.
Le accuse e le indagini
L'indagine è scattata in seguito alle segnalazioni che le giovani hanno fatto rispondendo nel 2021 a questionari anonimi sul corso che stavano seguendo (soltanto una ha presentato una formale denuncia). Nello specifico, si legge sul Corriere della Sera, le molestie sarebbero avvenute “anche durante le visite ai pazienti Covid intubati, quando il professore illustrava alle studentesse, una ventina, le manovre d'intervento sui malati”. In quelle situazioni, scrive ancora il quotidiano, “il primario toccava parti del corpo quali braccia, schiena e torace delle specializzande per rappresentare le parti di un paziente coinvolte da determinate patologie”.
Viste le risposte ai questionari, è stata l'università a interessare la Procura. A condurre gli accertamenti sono stati i carabinieri. Nei questionari, le specializzande fanno riferimento a molestie fisiche e atteggiamenti irriguardosi da parte del docente, con l'assunzione di posizioni fisiche “innaturali”. Comportamenti descritti nelle risposte e poi confermati anche nelle testimonianze raccolte dai militari. La procura ha notificato al medico l'avviso di chiusura delle indagini.
La posizione dell'Università
Un procedimento disciplinare avviato dall'Università (all'epoca dei fatti il primario era direttore della scuola di specialità, ruolo dal quale poi si è dimesso) si è concluso con l'archiviazione. L'ateneo non ha ravvisato gli estremi per avviare un'azione disciplinare. Ma ha comunque deciso di trasmettere l'intera relazione sui fatti in procura.
Il primario si difende
Il primario si difende, sostenendo l'infondatezza delle accuse che gli sono state mosse dalle undici specializzande. Non è escluso che i suoi avvocati decidano di chiedere l'interrogatorio del medico perché possa chiarire la sua posizione o che decidano di produrre una memoria difensiva. Secondo i legali, non è verosimile che le presunte molestie sessuali si siano verificate davanti ad almeno 20 persone presenti, normalmente, alle lezioni.
Dopo aver raccolto gli elementi necessari a chiarire i punti ancora controversi della vicenda, la procura dovrà decidere se chiedere l'archiviazione o il rinvio a giudizio del primario.