Pubblicato il: 20/09/2022 alle 17:42
Attenzione alta, sul territorio, per la raccolta e il consumo di funghi freschi spontanei. Nei giorni scorsi, nella zona etnea, è stato accertato il primo caso di intossicazione da Chlorophyllum molybdites, detto Falsa mazza di tamburo, trattato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Acireale.
Specie fungina presente anche nel territorio etneo
Si tratta della prima intossicazione, nella stagione corrente, di questa specie fungina presente in America, Africa e nelle regioni temperate e sub-tropicali di tutto il mondo, ma che da qualche anno risulta molto presente anche nel territorio etneo. Lo scorso anno sono stati 2 i casi di intossicazione da Chlorophyllum molybdites, che hanno richiesto l’intervento dei micologi presso i Pronto Soccorso ospedalieri.
Questa specie è facilmente confondibile con la ricercata Macrolepiota procera (Mazza di tamburo, volgarmente chiamata cappiddini), che è invece una specie commestibile e largamente raccolta e consumata. Il Chlorophyllum molybdites è responsabile di intossicazioni gastrointestinali a breve latenza con complicanze neurologiche, che rendono spesso necessario il ricorso ai Pronto Soccorso. Questa intossicazione viene definita Sindrome Morgana (Morganismo).