"Ettore Orfanello aveva bloccato un accertamento riguardante una delle aziende del gruppo Montante". E' quanto ha raccontato questa mattina Agostino Zaffora, finanziere chiamato a testimoniare nell'ambito del processo Montante in corso a Caltanissetta dove il maggiore Orfanello, ex comandante della Guardia di Finanza, difeso dall'avvocato Giuseppe Dacquì, compare come imputato insieme ad altre 29 persone. Tra gli imputati anche Antonello Montante, ex presidente di Confindustria Sicilia, difeso dagli avvocati Giuseppe Panepinto e Carlo Taormina, già condannato a 8 anni per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo al sistema informatico. Il teste ha parlato di un'indagine scaturita a seguito di una denuncia presentata da Vincenzo Mistretta, amministratore delegato della Msa (assistito dall'avvocato Massimiliano Bellini).
"Mistretta denunciò la scomparsa di un milione di euro tramite home banking – racconta il teste in servizio alla Guardia di Finanza di Caltanissetta dal '98 – e così ricevetti l'incarico di occuparmi dei relativi accertamenti. Poi però Orfanello mi chiese di consegnargli il relativo fascicolo che non mi fu mai più riconsegnato. La vicenda si concluse con il ritiro della querela da parte di Mistretta". Il teste ha riferito anche di attriti con il maggiore Orfanello scaturiti dall'apertura di una verifica fiscale a una ditta di Niscemi. "Durante la verifica dei file della ditta su uno dei pc – racconta il teste – trovammo un file pornografico e con il collega e la persona sottoposta a verifica ci venne naturale metterci a ridere. Orfanello se ne accorse e disse che quello non era un comportamento consono. Dopodiché pretese le scuse che io non presentai perché non ritenevo di avere fatto nulla di grave. Da quel momento ebbe un atteggiamento ostile nei miei confronti e in un'occasione mi disse di stare attento perché era capace di far congedare le persone".