Pubblicato il: 19/02/2020 alle 11:43
"Dalle intercettazioni emerge un quadro desolante: ci sono pubblici ufficiali che hanno tradito la loro funzione per interessi privati. Non so come finirà, magari Nicola Santangelo e Carmelo Provenzano verranno assolti, ma per questa vicenda dovranno vergognarsi a vita: i due, con una lettera, decisero di trasferire a Castellammare del Golfo un ragazzo che lavorava alla Motor oil di Caltanissetta, Andrea Repoli, mandando a 250 chilometri di distanza un giovane che percepiva 800 euro al mese. Lo scopo era quello di metterlo con le spalle al muro e poi licenziarlo per giusta causa. Allo stesso tempo fu revocato il contratto d'appalto al fratello di Repoli, Francesco". L'ha detto il pm Maurizio Bonaccorso nel corso della requisitoria del processo sul "Sistema Saguto", soffermandosi su assunzioni, trasferimenti e licenziamenti che, secondo l'accusa, i due amministratori giudiziari fecero per soddisfare interessi personali.
"Il movente – ha continuato il pm – era l'assunzione dei fratelli Dario e Giuseppe Trapani, che non hanno una competenza specifica, a parte versare la benzina. Questa è una costante: il personale veniva scelto non sulla base delle loro competenze ma in ragione dei rapporti di vicinanza o amicizia". (ANSA).