Pubblicato il: 04/03/2020 alle 11:56
"Guardando al 'Sistema Saguto' si assiste a una polverizzazione dell'interesse pubblico per perseguire l'interesse privato. Un rapporto corruttivo che si avverte a tutti i livelli. Due sono gli elementi più pregnanti: da un lato l'impunità che era un dato acquisito da tutti i protagonisti, dall'altro l'assoluta assenza della capacità e delle competenze necessarie per gestire le aziende sottoposte ad amministrazione giudiziaria". Lo ha detto stamane nel corso dell'udienza del processo sul cosiddetto "Sistema Saguto" l'avvocato Vincenzo Greco che assiste 7 parti civili. "Per la Elgas, dove i dipendenti Francesca Di Marco, Gioacchino Arduino e Andrea D'Agostino (chiesto un risarcimento di euro 50 mila ciascuno), restarono senza lavoro per un anno, con impossibilità a far fronte a tutte le loro spese e per via della cattiva amministrazione di Nicola Santangelo, l'importo che chiediamo a titolo di risarcimento è di 250 mila euro. Per ciò che concerne la vicenda di Francesco Repoli, cui fu revocato il contratto d'appalto per la gestione della Motoroil, vi furono tentativi postumi della difesa di Santangelo di mettere in dubbio la correttezza di questi lavoratori per distorcere la verità dei fatti. Il signor Repoli, insieme al fratello Andrea, venne allontanato dallo stabilimento per far spazio ai fratelli Trapani. Stessa cosa avvenne per Filippo Parco, i cui dipendenti furono tutti licenziati. Chiediamo 150 mila euro sia per Filippo Parco che per Franceso Repoli che alla loro età non sono più riusciti ad accedere al mondo del lavoro. Infine Domenico Riolo, un ragazzo che da oltre 10 anni come ragioniere lavorava alla Motor Gas. Quando viene colto dal terrore di rimanere senza lavoro scrive a Santangelo e questa lettera costituisce il pretesto per il suo licenziamento. In questo caso chiedo il risarcimento di 60 mila euro". (ANSA).