“Contrariamente a quanto riportato nei comunicati stampa, nessuna conversazione tra imputato e difensore è stata oggetto di trascrizione o deposito, pertanto nessuna violazione si è consumata rispetto ai diritti della difesa costituzionalmente garantiti». Lo afferma la sezione distrettuale di Caltanissetta dell’Associazione nazionale magistrati sui «due comunicati stampa, senza possibilità di controreplica di uno dei difensori del “processo Saguto” e del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati» nisseni. In quelle note, sottolinea l’Anm, «si lanciano pesanti, quanto gratuite, accuse in relazione alla correttezza dell’operato processuale dei colleghi Maurizio Bonaccorso e Claudia Pasciuti, impegnati quali Pm del processo» ai quali "esprime incondizionata solidarietà e pieno appoggio”. L’Anm «manifesta la propria preoccupazione per il fatto che uno scontro in udienza tra pubblica accusa e difesa, del tutto connaturato alla dialettica processuale, sia stato utilizzato da per la ricerca di improbabili quanto inopportune ribalte mediatiche, in nome di una assunta, ma insussistente, violazione di diritti costituzionalmente garantiti». E «richiama la necessità di sobrietà nelle forme di comunicazione esterne da parte di tutti i protagonisti del processo, a maggior ragione, in un momento in cui, come purtroppo dimostrano recenti vicende di cronaca, la magistratura nissena appare oggetto di sovraesposizione per le delicate inchieste ed i complessi processi che si trova ad affrontare». L’Anm di Caltanissetta, conclude il documento firmato dal presidente Pasquale Pacifico, auspica che «per il futuro la dialettica processuale, ancorché aspra, rimanga nelle sedi istituzionali a ciò preposte e non divenga oggetto di inopportune polemiche mass mediatiche».