Pubblicato il: 16/11/2013 alle 15:17
Prefettura di Caltanissetta blindata dalle forze dell'ordine questa mattina, dopo che intorno alle 11 circa 200 pakistani provenienti dalla regione del Punjab e domiciliati nel Centro di accoglienza richiedenti asilo politico di Pian del Lago hanno organizzato una protesta iniziata nel quartiere San Luca e che s'è trasferita in viale Regina Margherita. Il motivo della protesta – che s'è svolta senza incidenti – è da ricondurre al mancato accoglimento per otto di loro della protezione internazionale da parte della commissione territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiato. Protezione che è stata invece riconosciuta ad altri pakistani, come quelli che vivono nella regione del Kashmir, o ad altri stranieri come somali, eritrei e afgani e questo ha spinto gli immigrati a parlare di “discriminazione” da parte dei membri della commissione. Il corteo di immigrati è stato scortato da poliziotti, carabinieri e vigili urbani che hanno vigilato per tutta la durata del sit-in davanti la Prefettura in tenuta antisommossa, con caschi e manganelli. Ma come detto la manifestazione non ha avuto imprevisti, grazie soprattutto alla mediazione dei funzionari della Questura di Caltanissetta, in particolare del primo dirigente della Divisione Anticrimine Michele Emma che, insieme ai responsabili della cooperativa Auxilium che gestisce il Cara di Pian del Lago – ha incontrato una delegazione di pakistani ai quali ha spiegato che i casi vengono vagliati singolarmente e non per appartenenza ad una regione, sulla base dei racconti e della documentazione personale che i migranti forniscono durante le audizioni in commissione. Non tutti, quindi, subiscono il rigetto dell'istanza che comunque – come ha spiegato il dirigente della Polizia Emma – può essere impugnato al Tribunale ordinario. La protesta è rientrata dopo alcune ore, quando una delegazione di profughi è stata ricevuta dal questore Filippo Nicastro ai quali hanno esposto la problematica. I manifestanti hanno spiegato che i tempi di attesa per questo riconoscimento sono parecchio lunghi, anche fino ad un anno tant'è che molti hanno avuto l'opportunità di essere ospitati nel Centro di Pian del Lago, altri invece sono stati costretti ad attendere fuori i cancelli del Cara e ad occupare gli impianti sportivi come il Pian del Lago 2 o la struttura “Michelangelo Cannavò”