Pubblicato il: 26/07/2013 alle 17:32
Le procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze hanno dato parere favorevole alla revoca del 41 bis per il capomafia Bernardo Provenzano. Il parere, che ora andrà al ministro della Giustizia, che decide sulle applicazioni del regime carcerario duro, era stato sollecitato dal legale del boss.Alla base dei pareri c'è la constatazione che le condizione di salute di Provenzano, non più in grado di interloquire in modo compiuto, vanificherebbe lo scopo del 41 bis che è quello di impedire ai capi mafia di dare ordini e mantenere rapporti con i mafiosi in libertà. I pareri delle tre procure, competenti in quanto loro era la proposta di applicazione del carcere duro, sono stati inviati al dipartimento dell'amministrazione penitenziaria che istruirà il procedimento che verrà poi sottoposto al ministro della giustizia, titolare a disporre i provvedimenti di applicazione del carcere duro.
“Le Procure hanno deciso sulla base di un'istanza che io ho fatto a febbraio dopo avere visionato le perizie che stabilivano l'incapacità di Provenzano. Quello dei pm è un parere adottato in base alla legge e tranne se si modifica il codice non credo si possano fare obiezioni”. Così l'avvocato Rosalba Di Gregorio, legale del boss Bernardo Provenzano, ha commentato il parere favorevole alla revoca del 41 bis per il capomafia dato dai pm di Caltanissetta, Firenze e Palermo. “D'altro canto – ha aggiunto il legale – nel nostro Paese un doppio canale detentivo non è costituzionale. Il 41 bis va applicato ai soggetti socialmente pericolosi. Provenzano è in stato semi-vegetativo e non credo possa ritenersi tale”.
“Le condizioni di salute di Bernardo Provenzano sono tali che non gli permettono di essere un soggetto socialmente pericoloso”. Lo ha detto all’AGI il procuratore capo di Caltanissetta, Sergio Lari, a proposito del parere favorevole, espresso dalle procure di Caltanissetta, Palermo e Firenze, alla revoca del 41 bis all’ex capomafia. “Fermo restando lo stato di detenzione di Provenzano – ha detto il capo della procura nissena – abbiamo espresso parere favorevole perché riteniamo che a causa delle sue condizioni di salute abbia delle difficoltà a relazionarsi con il mondo esterno e quindi potrebbe beneficiare di un regime di detenzione ordinario”.