Due settimane al voto delle Regionali. La sfida entra nella sua fase decisiva. E le strategie dei candidati, già abbastanza delineate, si adeguano ai trend dei sondaggi. Ognuno con i suoi punti di forza e di debolezza. Ormai abbastanza chiari. Ecco quali sono.
Nello Musumeci
Per i sondaggi è lui il candidato da battere. E forte di questo vantaggio, il politico catanese ha scelto di dribblare tutti i confronti pubblici con i suoi avversari che sono stati fin qui organizzati. Musumeci ha due punti di forza e due punti di debolezza.
Dalla sua c'è anzitutto il suo carisma personale. Musumeci è un politico esperto, ha amministrato (la Provincia di Catania), gode di un'ottima reputazione per onestà e rigore. Ha quindi un patrimonio di voto d'opinione che prescinde dalle sue liste. Che rappresentano comunque l'altro suo punto di forza: le cinque liste del centrodestra, infatti, dovrebbero garantire una potenza di fuoco di cui nessun altro candidato sembra disporre. Soprattutto in caso di bassa affluenza, il voto “strutturato” può essere decisivo nella sfida.
Paradossalmente, i due punti di debolezza sono il rovescio della medaglia di quelli di forza. Il primo è appunto quelle delle liste: forti sì, ma anche scomode per certi versi. Anzi tutto per la folla di transfughi dell'ultima ora transitati dal centrosinistra al centrodestra a fine legislatura. Un trasformismo last minute che si è fatto notare. Inoltre, la compagnia di giro del candidato, riassunta nella ormai famosa foto di presentazione della candidatura, insieme ad alcune candidature discusse (vedi l'operazione Genovese a Messina o alcuni così detti “impresentabili”), hanno un po' appesantito di “vecchio” la sua corsa, tanto più per una certa tensione che attraversa la coalizione e che potrebbe esplodere dopo il voto. Il secondo potenziale punto debole, cioè l'estrazione politica di destra radicale (l'area che a livello nazionale è rappresentata da Salvini e Meloni), fin qui non è sembrato nuocere più di tanto a Musumeci, che sa parlare il linguaggio dei moderati.
Giancarlo Cancelleri
All'inizio dell'estate in pole position sembrava esserci lui. Poi il vento ha cominciato a soffiare a destra. E oggi al grillino tocca inseguire, bersagliando quotidianamente il frontrunner Musumeci. Anche per il Movimento 5 Stelle il punto di debolezza è l'altra faccia del suo punto di forza, cioè la corsa solitaria. Che consente ai grillini di risparmiarsi la rogna di alleanze scomode o imbarazzanti. Ma che d'altra parte li priva della forza delle liste affollate di candidati che portano acqua al mulino del presidente. Battere con una sola lista un'armata di cinque è impresa titanica, e vista la conformazione dell'elettorato dei 5 Stelle richiede un'alta affluenza alle urne, Non a caso, negli ultimi giorni si sono moltiplicati gli appelli contro l'astensionismo dalle parti dei pentastellati.
Tra i punti di forza dei grillini c'è senz'altro quello di intercettare ancora un voto di protesta e anti-sistema. Centrodestra e centrosinistra hanno già governato in questi anni la Regione e si spartiscono le responsabilità dello status quo, i grillini no. (Salvo Toscano, Livesicilia.it – Continua a leggere l'articolo a questo link https://livesicilia.it/2017/10/23/punti-deboli-e-assi-nella-manica-radiografia-dei-cinque-candidati_899155/)