Pubblicato il: 08/01/2016 alle 17:11
“L’allarme lanciato ormai da una settimana dalla CGIL di Mussomeli in merito alle inopportune scelte operate dal Governo regionale, dentro la riforma sanitaria ha determinato un profondo malumore alla cittadinanza di Mussomeli e preoccupazione al personale medico e paramedico dello stesso,storico presidio sanitario che tra l’altro gode di una vasta utenza proveniente anche dai paesi vicini”.
E' il grido d'allarme lanciato dalla segreteria Confederale Provinciale della Cgil di Caltanissetta insieme alla categoria Funzione pubblica-Cgil di Caltanissetta, attraverso i rispettivi segretari Ignazio Giudice e Giovanna Caruso, che hanno chiesto e ottenuto un vertice urgente presso la Prefettura di Caltanissetta convocando un tavolo con i Sindaci del Valllone, il Direttore dell’Asp ed i Sindacati per una verifica immediata operata in Sicilia e nello specifico sugli effetti devastanti che la riforma rischia di avere in piccoli centri ma strategici.
“Tutto ciò appare ancora più grave in considerazione di scelte discriminatorie operate a distanza di pochi Km con analoghe caratteristiche geografiche delle provincie interessate – accusano i due sindacalisti -. La Ccgil è fermamente convinta che bisogna ridurre i costi della sanità pubblica,cioè gli sprechi ed i doppioni,il resto è mortificazione per i cittadini. E’ utile infatti ricordare che il Comune di Mussomeli rientra nella classificazione di zona montana e che presso il predetto punto nascita sono stati effettuati 204 parti nel 2014 e 165 parti fino ad Ottobre 2015. Prestazioni che potrebbero verosimilmente aumentare per effetto della chiusura del punto nascita di Santo Stefano di Quisquinia”. Giudice e Caruso, inoltre, aggiungono di spostare l'attenzione “ai massimi livelli istituzionali per affrontare la questione con l’obiettivo di mantenere aperto il punto nascita di Mussomeli”.