Pubblicato il: 02/03/2016 alle 12:00
Che ne sarà dei dipendenti delle ex Province siciliane ora convertite in Liberi consorzi e il cui destino appare sempre più incerto. Se lo chiede Gianfranco Di Maria, segretario della CISL di Agrigento-Caltanissetta-Enna, che ha scritto una lettera all'assessore regionale Gianluca Miccichè, all'assessore regionale Luisa Lantieri ed alla Commissaria Straordinaria della ex Provincia di Caltanissetta, Alessandra Di Liberto, che si è dimessa nei giorni scorsi.
Ecco la lettera di Gianfranco Di Maria:
Per quanto tentato di non intervenire sulla vicenda delle dimissioni, ritengo che esse non possano passare quasi fosse un “atto di normale amministrazione” o solo un atto formale per consentire un nuovo avvicendamento alla carica di Commissario dell’Ente. Le dimissioni della Commissaria della ex Provincia, oggi libero Consorzio Comunale di Caltanissetta, D.ssa Di Liberto, reputo, sono, in primis, un atto di coraggio, quindi, una denuncia sullo status quo delle Province e di quella di Caltanissetta nella fattispecie.
E per queste ragioni, mi permetto di esprimere, ove ciò fosse vero, la mia solidarietà alla suddetta Dirigente. Non deve essere facile, in questo momento, “dimettersi”. Sono convinto che non è una fatalità che ciò avvenga dopo che l’ARS ha stanziato solo 20 milioni per le 9 ex Province Siciliane. E’ chiaro a tutti che queste somme non sono sufficienti a gestire i 9 “liberi Consorzi”. E, se decidiamo di essere pragmatici, e non considerare le “promesse Romane” relative all’art. 5 della finanziaria che “congela “ € 500 milioni di Euro a dopo che la Sicilia farà le riforme e prima fra esse, ci auguriamo, quella sui “liberi consorzi”. La sorte che aspetta, prima di tutto, ai Territori, ai cittadini e poi ai Dipendenti, è l’interruzione dei servizi, il dissesto Finanziario dell’Ente, quindi, la verosimile messa in mobilità del personale. Questa O.S. denuncia, da oltre 3 anni, che con le ridotte risorse a disposizione non si possono erogare i servizi, quindi, effettuare le manutenzioni sulle strade, nelle scuole ecc. E, quante volte, seppure per un breve periodo, si è interrotta l’assistenza ai disabili. E con quanta buona volontà i Lavoratori hanno e continuano espletare le loro funzioni, con quel pochissimo che hanno a disposizione. In buona sostanza, spesso, si limitano a mettere delle “toppe”. E’ chiaro che, al momento in cui questa situazione si risolverà, il conto dei danni sarà notevole. Non si tratterà più di effettuare delle manutenzioni ma delle nuove ricostruzioni. E, in quel caso, quanto ci costerà? ed i soldi ci saranno?
E in tutto questo ambaradan, cosa succederà ai dipendenti? Nonostante la dichiarazione del Ministro Madia che sostiene: “in Italia tutti i dipendenti dichiarati in esubero delle ex Province, sono stati collocati”. In Sicilia, la questione è molto più complicata. Dimentica, il Sig. Ministro che in questa Terra la situazione è diversa. E che, per esempio, abbiamo ancora, dopo 25 anni circa, i precari delle AA.LL. e della Sanità che sono in attesa di essere stabilizzati. E, dopo un tempo infinito come questo, a me pare giusto stabilizzarli.
Il Costo delle Province, a quanto dice l’Assessore all’Economia Siciliana, è di circa 180 milioni di Euro. Tale importo è, sostanzialmente, il prelievo forzoso che lo stato, a far data dal 2015, ha iniziato a trattenere. Anche questo allarme avevamo lanciato, già dall’anno passato. E, nello specifico, avevamo allertato che il Territorio non poteva sopportare il prelievo forzoso programmato per il 2015, 2016 e 2017.
Oggi, parremmo essere all’epilogo. E dopo questa lunga premessa desideriamo chiedere al Governo, ed in particolare ai due Assessori del “mio” Territorio (Ass. Miccichè e Ass. Lantieri) di dirci, chiaramente, quale sarà la sorte dei Liberi Consorzi. E perché, prima di fare la Finanziaria non si è fatta la legge di riforma in modo da avere certezza del trasferimento dei suddetti 500 milioni di Euro (panacea del problema)?.
Come CISL FP, non lasceremo soli questi lavoratori e non abbandoneremo la nave che parrebbe stia affondando. Il Sindacato ha più proposte da rivolgere al Governo, in quanto è sicuro che l’attività svolta da questo Ente è insostituibile, nel senso, che questi servizi devono essere resi ai cittadini ed al Territorio. Se poi l’Ente si chiama Provincia, Libero Consorzio di Comuni o, come avevamo proposto, ab origine, “distretto” alle dirette dipendenze della Regione, questo è relativo.
Certi della sensibilità delle SS.LL., restiamo in attesa di un cortese cenno di risposta e porgiamo cordialità