Pubblicato il: 30/03/2014 alle 17:07
Regna il caos sulla collocazione delle Vare, i gruppi sacri che sfileranno il Giovedì Santo in occasione della Pasqua nissena. Sulle storiche statue di cartapesta pende l'aut aut di don Alessandro Giambra, parroco della chiesa di San Pio X che nei locali sotterranei custodisce le Vare. Il prete, infatti, ha manifestato la volontà di sfrattare i gruppi statuari declinando ogni responsabilità non avendo garanzie su cosa avvenisse lì dentro. “Non ho le chiavi di quei locali”, ha detto don Giambra che assicura di avere accanto il vescovo in questo braccio di ferro con i detentori delle Vare. “E non si tratta di un problema economico – assicura il sacerdote – perché altrimenti avrei dovuto sfrattarle già da tempo”. Già, perché al momento le Vare sono ospitate a titolo gratuito nell'ampio locale sottostante alla parrocchia. Inizialmente era la Provincia regionale a farsi carico delle spese di affitto, che non viene retribuito da oltre un anno per i tagli ai bilanci dell'Amministrazione provinciale applicati dal commissario straordinario. La soluzione per il trasferimento delle Vare è a due passi. L'ex museo archeologico di via Colajanni, rimesso a nuovo proprio per ospitare i gruppi sacri dei Biangardi e che sarà la sede naturale del nuovo spazio espositivo dedicato esclusivamente alla Settimana Santa Nissena. Ma prima la Soprintendenza deve affrontare con i detentori il nodo della convenzione che finirà sul tavolo dell'assessorato regionale ai Beni Culturali. E c'è da scommettere che il dibattito sarà posticipato a dopo Pasqua, mentre da qui alla Settimana Santa – come tradizione vuole – non c'è polemica e veleni che accompagnino questa storica manifestazione religiosa.