Pubblicato il: 04/04/2016 alle 19:08
“Ci sono gas e petrolio in Italia e sono orgoglioso della qualità della ricerca italiana” ha detto il premier Matteo Renzi in direzione Pd.
“Qualcuno vorrà chiudere Gela e la Basilicata, io no. Per Eni non sarebbe un problema perché ha fatto investimenti nel mondo. Ma discutiamo nel merito senza i falsi slogan e la demagogia da strapazzo”.
“Vogliamo continuare – sostiene Renzi – a fare giochini da semplificatori dei social media per cui si dice che le multinazionali sono il nemico? O vogliamo dire che sono una parte dell'economia del paese, che creano posti di lavoro e che quando vanno via c'è una crisi da risolvere?”. Il premier ha mostrato una slide che spiega come le multinazionali in Italia hanno “13.165 controllate per 1 milione e 200 mila occupati, creando il 14% del pil italiano e il 25% dell'export italiano”. E rivendica quindi anche i contatti del governo con i manager delle multinazionali: “Sì, se viene Tim Cook io lo ricevo…pensate che stranezza: un ministro, un presidente del Consiglio che incontra un imprenditore”.
“Sulla questione energetica oggi l'Italia è in una posizione di leadership a livello europeo. Abbiamo chiuso 3 centrali a carbone, impostato una strategia aggressiva sulle rinnovabili, siamo leader in Europa sull'energia”, ha spiegato il premier che sulla questione energetica ha invitato ad un “ragionamento più ampio: deve essere chiaro che da qualche parte l'energia dobbiamo prenderla e che noi pensiamo sia meglio non sprecare l'energia che c'è anziché incrementare i portafogli dei russi, degli arabi e di altri”. Renzi ha sottolineato il fatto che su questo tema “le lezioni prendiamo da chi parla con i numeri non da chi fa discorsi astratti”.