Pubblicato il: 11/04/2024 alle 07:56
Il 21enne sospettato per l'omicidio della 22enne francese, trovata morta nei boschi vicino ad Aosta, è stato arrestato a Lione.
Lo ha reso noto la procura di Grenoble. Teima Sohaib era già a processo in Francia per atti di violenza sulla vittima e per queste accuse sarebbe dovuto comparire davanti al Tribunale correzionale di Grenoble tra poche settimane. Per il momento l'accusa nei suoi confronti è “violazione del controllo giudiziario”. Le procure di Aosta e di Grenoble hanno anche aperto un'inchiesta per l'omicidio della ragazza e per il quale lui è sospettato.
Finita la fuga
Le forze di polizia hanno dato la caccia al giovane, di nazionalità italiana e di origini egiziane, cercandolo inizialmente intorno a Grenoble, in val d'Iseère nel sud-est della Francia, a meno di 200 chilometri dal luogo del delitto: nella città di Stendhal il giovane aveva sicuramente dei contatti che avrebbero potuto in qualche modo coprire la sua fuga.
Il processo per atti di violenza
Proprio a Grenoble il giovane, ricercato in Francia già dalla fine di marzo per “violazione del controllo giudiziario”, sarà processato nelle prossime settimane per atti di violenza nei confronti della vittima, avvenuti nei mesi scorsi. Il ragazzo era stato visto – in base ad alcune testimonianze – assieme alla vittima nella zona di La Salle, nei pressi del villaggio abbandonato di Equilivaz dove si trova l'ex chiesetta.
La coppia in viaggio per vedere edifici in rovina
Gli inquirenti non scartano l'ipotesi che la coppia fosse proprio alla ricerca di un borgo abbandonato: lo chiamano “urbex”, è un'esplorazione urbana che consiste nell'avventurarsi in strutture e edifici in rovina. Una sorta di turismo nei ruderi fantasma che attrae soprattutto i giovanissimi. Cosa sia accaduto lassù, in mezzo alla boscaglia che nasconde quello che resta di una decina di case in pietra, ancora non è chiaro.
L'autopsia
Condotta dall'anatomopatologo Roberto Testi, l'autopsia lascia pochi dubbi: la vittima è stata colpita frontalmente al collo e all'addome con un coltello. E' escluso che si sia auto-provocata le ferite. Il decesso, che risale ai giorni a cavallo tra marzo e aprile, è stato causato da un'emorragia: in pratica è morta dissanguata. La felpa beige che indossava era intrisa di sangue all'altezza della spalla, proprio sotto la gola.
L'indagine della procura di Aosta per omicidio
Sulla base di questi elementi la procura di Aosta ha aperto un fascicolo per omicidio. L'ipotesi è che si tratti di un delitto d'impeto, forse una lite finita male. Le ferite non sono nette e particolarmente profonde. Il corpo era raccolto in posizione fetale. “Sembrava che dormisse” ha raccontato un testimone. Vicino a lei c'erano solo una confezione di marshmallow e dei rifiuti. Nessuna traccia dei documenti e di un telefono. I segni sul terreno lasciano pensare che sia stata trascinata dentro l'ex cappella, probabilmente agonizzante.
Chi era la vittima
La ragazza aveva 22 anni ed abitava a Saint-Priest, una cittadina di 42.000 abitanti che fa parte dell'area metropolitana di Lione. E' stata riconosciuta da alcuni parenti giunti ad Aosta e poi identificata ufficialmente nella camera mortuaria del cimitero di Aosta. Arrivava dalla Svizzera ed era impegnata in un giro per l'Europa. Si era fermata in Valle d'Aosta con l'amico per campeggiare qualche giorno in montagna.
La testimonianza
A La Salle la coppia non era passata inosservata: “Mi sembravano due ragazzi sofferenti – ha raccontato una donna del posto che li aveva incontrati a fine marzo – e mi hanno raccontato di essere arrivati dal confine svizzero. Cercavano un supermercato grande per fare la spesa. Ha sempre parlato lui. Si esprimeva in un buon italiano, anche se non sembrava italiano. Non sembrava un tipo violento, tutt'altro”.