Pubblicato il: 18/11/2024 alle 21:19
Ragazze che non vanno in gita perché i fidanzati non vogliono o che non indossano pantaloni troppo attillati sempre per lo stesso motivo. E' quanto è emerso questa mattina nel corso dell'incontro organizzato con gli studenti dell'Ipsia “Galileo Galilei” sulla violenza di genere e gli uomini maltrattanti. Dopo il saluto della dirigente scolastica Loredana Schillaci è intervenuto il dottore Emanuele Leotta direttore dell'Ufficio Distrettuale di Esecuzione Penale Esterna (Udepe) di Caltanissetta, la dirigente della divisione anticrimine della Questura di Caltanissetta Patrizia Pagano e la psicoterapeuta Maria Concetta Muscò, psicoterapeuta del C.U.A.V. della cooperativa Etnos di Caltanissetta. A seguire la psicoterapeuta e mediatrice penale Loredana Genovese ha tenuto un laboratorio con i ragazzi dal quale sono emerse delle criticità nel rapporto di coppia da non sottovalutare. “I ragazzi hanno seguito con grande partecipazione – ha detto la dirigente scolastica Loredana Schillaci – e ci siamo accorti che c'era un certo imbarazzo nel parlare di maltrattamenti sulle donne, soprattutto da parte delle ragazze che si sono esposte molto meno rispetto ai loro compagni. E' come se i ragazzi avessero fatto un'analisi più profonda dei loro comportamenti, o delle cose che provocano gelosia. Il problema c'è ed è un problema molto grave. Il tema del controllo per i ragazzi non è un elemento che ha una connotazione negativa ma fa parte del gioco della relazione: io sono geloso perché non voglio perdere la mia fidanzata. Però bisogna capire se poi hanno la capacità di gestirla questa gelosia e fare in modo che non si trasformi in volontà di controllare a 360 gradi la vita delle ragazze. Per come ne parlano è come se fosse normale che l'uomo debba controllare la donna, mi pare evidente che riproducano dei modelli culturali radicati nella società. Uno dei comportamenti che destano allarme è quello di alcune ragazze che rinunciano ad andare in gita perché i loro fidanzati non vogliono. Questi sono segnali che devono imparare a valutare bene perché un fidanzato che ‘non vuole' è un fidanzato che limita la libertà ed è grave che vengano assecondati questi comportamenti. Ci sono poi ragazzi che si impongono sul modo di vestire delle ragazze e per i quali non va bene che le fidanzate indossino il pantalone troppo attillato, il pantaloncino, la gonna corta. E le ragazze vivono queste richieste come manifestazione di amore e interesse, come un volere essere protettivi nei loro confronti. Ebbene penso che questi siano comportamenti sui quali devono cominciare a riflettere anche gli adulti per non dare cattivi esempi”. L'incontro si è rivelato un momento fondamentale per far sì che i ragazzi si confrontassero ma anche per fare emergere le criticità dei rapporti di coppia tra giovanissimi. “Prezioso momento alla scuola Ipsia in cui si è cercato di individuare insieme ai ragazzi – ha detto la psicoterapeuta Marika Muscò – le caratteristiche di una persona violenta e di una relazione disfunzionale. Sicuramente esporsi davanti una platea con tante persone per parlare di esperienze personali non é facile. C'è stata tuttavia una buona risposta del maschile poiché è riuscito a raccontare di sé e della propria relazione. Da parte del femminile abbiamo riscontrato più silenzio ma in qualche volto sembrava essere un argomento non così lontano. Con la speranza di aver fornito qualche strumento per riconoscere e proteggersi auspichiamo di realizzare altri interventi nei gruppi classe”.