Farebbe parte di un gruppo di trafficanti di droga Calogero Nikolas Valenza, il gelese di 27 anni fermato all’aeroporto de Il Cairo in Egitto alle prime ore di domenica scorsa dopo il suo arrivo dalla Spagna. Sarebbe stato accusato qualche giorno prima da un amico, arrestato per droga, che avrebbe fatto il suo nome. Appena Valenza è giunto in Egitto (non sapeva di essere indagato) la polizia lo ha subito bloccato. Il gelese negli ultimi quattro anni vive in Spagna. La famiglia martedì aveva lanciato l’allarme dopo che non riusciva a mettersi in contatto con il giovane. È stata la Farnesina, dopo la richiesta di intervento da parte dei genitori, a comunicare la situazione giudiziaria del giovane e, dopo tante peripezie, la famiglia è riuscita a mettersi in contatto con un legale in Egitto. La madre del giovane lancia un appello al Ministro Luigi Di Maio affinché si interessi del caso. All’atto dell’arresto, secondo le notizie apprese dalla famiglia attraverso un legale del luogo, Valenza non aveva droga quando è stato arrestato. Le pene in Egitto per traffico di droga sono pesantissime: dalle torture fino alla pena di morte. In più ci sono delle spese che la famiglia deve sostenere. Si parla di almeno 100 mila euro.
Il ventisettenne quattro anni fa ha lasciato Gela per lavorare in Spagna, esattamente a Barcellona. Organizzava serate in discoteca con un folto gruppo di giovani gelesi. Il viceministro Giancarlo Cancelleri, afferma che “ho sentito la Farnesina e hanno confermato che, con l’ambasciata, stanno già seguendo il caso”.