Pubblicato il: 20/02/2014 alle 09:49
Rosario Ascia
Biciclette, scaldabagni, coperture in acciaio di pozzi e addirittura il cancello divelto dall’ingresso di una villa parte della refurtiva pronta per essere caricata sul cassone di una moto ape. A finire in manette con l’accusa di tentato furto aggravato continuato in concorso due 24enni gelesi, Rosario Alessandro Ascia e Francesco Andrea Gallon, arrestati ieri dai carabinieri.
Erano le 16 circa quando un sms generato dal sistema d’allarme antintrusione di una villetta di Manfria giungeva sul cellulare del proprietario, un assessore del Comune di Gela. La vittima chiamava i Carabinieri per poi precipitarsi presso la propria villa. Al loro arrivo, i militari ed il proprietario notavano subito una moto ape parzialmente carica parcheggiata nei pressi dell’ingresso della villa, il cancello scardinato e adagiato sul muro perimetrale della proprietà ed un giovane fermo dinanzi l’abitazione il quale ha giustificato la sua presenza, ma in realtà faceva da “palo”.
Andrea GallonSi trattava di Gallon, che affermava di trovarsi là per lavorare presso un cantiere e di non sapere di chi fosse la moto ape, che in seguito ad un controllo è risultata appartenere proprio a lui. Gli investigatori dell'Arma si sono accorti che anche le due villette accanto erano state scassinate. In una di queste i carabinieri hanno visto Rosario Ascia, che è scappato dal retro di una delle abitazioni ed è stato inseguito e poi bloccato a casa sua. Fermati entrambi, venivano contattati i proprietari delle 3 villette oggetto del raid: se dall’abitazione dell’assessore erano state asportate e posizionate vicino la moto ape 2 biciclette ed il cancello d’ingresso, nella villa confinante erano già state asportate tutte le ringhiere della terrazza, tutte le persiane e le finestre in alluminio della casa ed il coperchio in ferro di un pozzetto. Non solo. Dai bagni erano già stati staccati gli scaldabagni, posizionati per essere portati all’esterno. Nella terza villa la porta d’ingresso si presentava invece forzata ma nulla era ancora stato asportato grazie ad il tempestivo intervento dei Carabinieri. Arrestati entrambi i giovani e condotti presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari in attesa di rito direttissimo, la merce recuperata veniva restituita ai legittimi proprietari mentre l’ape Piaggio e vari arnesi atti allo scasso utilizzati dai due sono stati posti sotto sequestro.