Pubblicato il: 23/06/2015 alle 10:35
Dopo le “gabbie”, i messaggi sui social network e le delibere inviate, rettificate e poi annullate il Pd di San Cataldo plaude al “cambio di rotta” della giunta Modaffari sulla questione dei randagi che circolano in città. Sono circa 200 secondo le stime effettuate i cani che girano nel territorio. “Lo avevamo sottolineato in Consiglio Comunale – ha commentato Marco Andaloro del Pd sancataldese -, a seguito di una interrogazione dalla quale si evinceva il mancato rispetto della l.r. 15/2000, che prevede una forte azione di controllo (risulta invece una sola multa erogata e qualche dozzina di controlli sporadici, secondo quanto riferito in Consiglio Comunale), e un piano di prevenzione che vada da attività di sensibilizzazione a forme di incentivazione all’affido ai privati, con la collaborazione delle associazioni animaliste. La sterilizzazione e reimmissione in libertà dei cani è prevista come ultima estrema possibilità, e invece a San Cataldo, in fretta e furia, sono state predisposte le “gabbie”, prelevati solamente una quindicina di cani, subito sterilizzati e rimessi in circolazione”.
Nonostante il “cambio di rotta” della giunta Modaffari, però, il partito sottolinea la “preoccupante mancanza di progettualità” soprattutto perché “va predisposto un serio piano di controlli, affinché tutti i cani tenuti dai cittadini siano iscritti all’anagrafe canina, nonché per evitare fenomeni di abbandono con l’arrivo della stagione estiva; inoltre la scelta di incentivare gli affidamenti soltanto dopo la sterilizzazione, oltre che andare in contrasto con la legge regionale, può influenzare negativamente chi ha intenzione di adottare un cane. Ancora va pianificata la comunicazione e sensibilizzazione sul tema, ad oggi assolutamente inesistente, attraverso incontri con le scuole, i comitati e le associazioni, e riteniamo necessario un tavolo tecnico assieme alle associazioni animaliste, all’Asp, ai veterinari, a tutti i soggetti interessati, la cui attivazione ai fini dell’affido è fondamentale. Nulla infine è stato predisposto in merito a un ipotetico “affido dei randagi a cooperative di giovani disoccupati o associazioni Onlus di tutela degli animali”, come era stato promesso soltanto un anno fa in campagna elettorale.
Il Partito Democratico in definitiva, pur se soddisfatto del cambio di rotta, ritiene necessario predisporre un piano definitivo per la risoluzione del problema, con la partecipazione di tutte le realtà sociali. A tal fine manifestiamo per l’ennesima volta la nostra disponibilità a collaborare, con un sostegno concreto, per garantire un miglioramento della qualità di vita e sicurezza dei cittadini, debellando il randagismo”.