Pubblicato il: 16/12/2014 alle 09:58
Il Movimento 5 stelle di Caltanissetta, dopo aver sollecitato e partecipato al tavolo tecnico organizzato dall'assessore Amedeo Falci lo scorso agosto si trova a dover porre nuovamente le stesse domande e a chiedere quali interventi sono stati portati avanti. I consiglieri comunali Valeria Alaimo e Giovanni Magrì, nella nota, ha sottolineato che l’immobilismo della giunta comunale non è priva di costo economico per i cittadini.
A seguire il testo diffuso:
“Il movimento 5 stelle, nel mese di agosto, fece richiesta di tavolo tecnico all'assessore Amedeo Falci su un grave e sentito problema in città: il randagismo. Fu un tavolo tecnico che ebbe ben poco di tecnico e molto di “sfogatoio” per cittadini. Ci siamo detti sempre le stesse cose e sempre le stesse cose vengono dette a mezzo stampa: faremo, stiamo facendo, stiamo collaborando con l' ASP. Ecco arriviamo al punto saliente l' ASP: azienda sanitaria provinciale, che si dovrebbe occupare delle sterilizzazioni dei cani randagi. La soluzione al problema randagismo è tutta li. Le linee guida del 2007 dell' Assessorato Regionale alla Sanità e le Associazioni Animaliste, più volte interpellate, indicano nella sterilizzazione, l'unica via per risolvere finalmente un problema che continua a crescere.
Ogni quartiere ha il proprio branco, più o meno aggressivo, ed i cittadini hanno paura.
I cittadini devono sapere le azioni poste in essere da questa Amministrazione, anche in collaborazione con Associazioni ambientaliste e/o Azienda sanitaria provinciale, per risolvere il prima possibile tale problematica.
Il Movimento 5 Stelle vuole sapere, documenti alla mano, quante sterilizzazioni sono state fatte dall' ASP da Agosto (data della richiesta di tavolo tecnico) a oggi 15 Dicembre; se l' Assessore Falci si è mai recato presso il canile gestito dalla ditta Ri.Cara ed in quali condizioni ha trovato il medesimo.
Il canile, da dati forniti a mezzo stampa dall'assessore, costa alle casse comunali e quindi ai contribuenti 500 mila euro annue.
Ci preme inoltre domandare all'assessore se ha mai preso visione dei registri di immissione dei cani nel canile. Dagli stessi registri potrà certamente costatare se vi sono dei cani che una volta curati e sterilizzati possono essere reimmessi sul territorio, come previsto dalle linee guida, poiché non gravemente malati, non cani morsicatori o aggressivi. Il trattenere cani presso il canile senza un giustificato motivo ha un costo gravoso per le casse comunali ed in un momento di crisi come l'attuale è opportuno spendere i soldi in modo oculato”.
Foto: archivio