Pubblicato il: 12/10/2013 alle 14:19
Ma che ci faceva la statua di Re Umberto I ricoperta da un banner nero su cui campeggiava la scritta CANCELLATO? Se lo sono chiesto in tanti, stamattina, percorrendo il centro storico di Caltanissetta. Il capoluogo nisseno è stato selezionato insieme ad altre città italiane per promuovere l'iniziativa avviata dall'Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del Lavoro che entrerà nel vivo domenica 13 ottobre, quando verranno promosse le singolari installazioni #CANCELLATO dell’artista Franco Scepi realizzate dall’ANMIL nella Giornata per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro – istituzionalizzata nel 1998 – di cui l’ANMIL celebra la 63ª edizione, con manifestazioni che si svolgeranno contemporaneamente in tutte le province d’Italia, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
“Scuoteremo le coscienze di cittadini, istituzioni e media con questa provocatoria azione dell’artista Franco Scepi – dichiara il Presidente dell’ANMIL di Caltanissetta cavaliere Psaquale Cuda – affinché venga data maggiore attenzione al fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali”. Per questo da Torino a Siracusa, il Maestro Scepi e l’ANMIL denunceranno con “# CANCELLATO” il loro dissenso verso l’indifferenza generale per un problema che tocca tutti i cittadini, i lavoratori, il mondo dell’economia e non può essere oggetto di contrattazione nei luoghi di lavoro, sorprendendo con un’installazione che coinvolgerà alcuni monumenti emblematici del nostro Paese nella Giornata dedicata alle Vittime del Lavoro.
A Caltanissetta la manifestazione avrà il seguente svolgimento: alle ore 8:00 raduno in Piazza Martiri D’Ungheria; ore 8:30 Messa in suffragio dei Caduti sul lavoro nella Chiesa Regina Pacis; ore 9:30 corteo e deposizione corona di alloro al monumento dei Caduti in Piazza Europa; ore 10:30 cerimonia civile al Teatro Margherita.
“Il fenomeno degli infortuni sul lavoro e ancor più quello delle malattie professionali restano purtroppo relegati in poche righe nelle pagine delle cronache locali – aggiunge Cuda -. Eppure nel 2012 si sono ancora contati quasi 900 morti sul lavoro e sono stati denunciati 750.000 infortuni che hanno dato luogo a 40.000 invalidità permanenti; mentre sul fronte delle malattie professionali ancor più drammatico e sconosciuto, sono deceduti 396 lavoratori per malattie denunciate nel solo 2012, ai quali ne vanno aggiunti altri 1.187 per malattie professionali denunciate in anni precedenti, e il riconoscimento di oltre 17.000 casi di malattie professionali, anche se va detto che negli anni l’INAIL abbia registrato un trend moderatamente decrescente che, però, va tarato con la grave crisi occupazionale che stiamo vivendo.