Pubblicato il: 26/04/2021 alle 18:55
Ci aspettavamo il fuoco del Drago e i muscoli di Super Mario, e abbiamo avuto solo le briciole. Del Recovery Fund sentiremo forse l'odore, per noi solo odore acre, non certo profumo! Non abbiamo avuto un solo euro per il porto di Augusta, per quello di Gela e di Termini Imerese. Non un solo euro per il Ponte, o per le autostrade, non un solo euro per l'alta velocità. Quello che ci vogliono propinare è soltanto un miglioramento della linea ferrata attuale, con doppio binario solo per brevi tratti. Il 40% tanto decantato tiene conto di fondi già stanziati che non dovrebbero fare massa unica con il Recovery Fund. Così è troppo facile! Una vera presa per i fondelli!
Mai come adesso si rende indispensabile una mobilitazione generale delle popolazioni del Mezzogiorno e ancora di più la creazione di un soggetto politico post-ideologico che abbia come linea guida la " piena ed effettiva perequazione delle infrastrutture e dei servizi in tutto il territorio nazionale, come strumento essenziale per una comune crescita civile ed economica e come elemento fondamentale di coesione ". Quella a cui abbiamo assistito è una vera e propria " violazione costituzionale " giacché viene violato il principio della sussidiarietà verso le regioni più bisognose e il sacro principio dell'uguaglianza di tutti i cittadini Italiani. Anche questa volta siamo stati discriminati e vilmente ingannati. Anche questa volta ci hanno fatto perdere il treno dello sviluppo e del progresso che avrebbe potuto trasformare il Mezzogiorno e la Sicilia in veri protagonisti nell'area del Mediterraneo.
È il fallimento della politica e dei partiti che affollano le stanze del governo e in parte è il fallimento di un’Europa che non è riuscita nell'intento di indirizzare l'impiego di parte dei fondi del Recovery per la coesione territoriale e per il superamento del divario tra Nord e Sud del Continente e dell'Italia. Proprio il 25 aprile, festa e anniversario della liberazione dal nazifascismo, 500 sindaci si sono dati appuntamento a Napoli per manifestare la loro protesta e quella dei territori che rappresentano, nei riguardi del governo per l'iniqua distribuzione dei fondi del Recovery Plan destinati all'Italia. Ancora una volta si è voluta lasciare irrisolta la questione meridionale.
E dire che poteva essere la volta buona!
Salvatore Giunta