Pubblicato il: 26/09/2022 alle 20:02
«È una vittoria di tutto il centrodestra. Tutti avranno pari dignità, al di là dell’entità dei consensi che influiranno sulla composizione della giunta. Ma ribadisco che sarà il governo delle competenze». Queste le prime parole di Renato Schifani alla conferenza stampa, a Palermo, che ha aperto facendo il segno di vittoria con le dita. Il candidato del centrodestra è ormai certo della vittoria, sarà il prossimo presidente della Regione. «Ringrazio Berlusconi, Meloni, Salvini, Romano, Totò Cuffaro quando mi hanno dato la notizia della candidatura – afferma -. Questa vittoria favorirà il popolo siciliano, perché ci sarà sinergia col governo nazionale».
«Mi confronterò continuamente con la maggioranza. Conto molto sul sostegno della mia maggioranza che ha smentito quella nomea del voto disgiunto: non c'è stata una fuga verso altri candidati», ha detto il candidato vincitore del centrodestra. Poi, per quanto riguarda i tempi per la formazione della giunta regionale, ha aggiunto: «Rispetterò i tempi previsti dallo Statuto. Prevedo incontri bilaterali, chiederò ai partiti le loro aspirazioni, una rosa di nomi e le deleghe che aspirerebbero a occupare per farmi un’idea complessiva. Il governo Musumeci – ha concluso – ha fatto bene. Adesso occorre continuare a lavorare, magari con un metodo diverso». La novità della giornata è arrivata sul fronte degli appalti. «Il Pnrr – ha detto Schifani – è un piano a cui guardiamo con grande interesse. Qualcuno ha paventato infiltrazioni con un governo di centrodestra. Ma questo non ci sarà perché istituirò una conferenza di servizi, un comitato ristrettissimo di ex magistrati ed ex componenti di forze dell’ordine che monitori l’attuazione del Pnrr». Ha aggiunto che questi garanti dovranno essere non siciliani. «Chiederò – ha aggiunto – a questi uomini di Stato di dare una mano affinché questo piano sia attuato nel massimo rispetto della trasparenza e dei controlli». Ha aggiunto l'auspicio che questi incarichi siano a titolo gratuito. «Da ora in avanti – ha detto Schifani – darò il massimo di quello che potrò, non mi sottrarrò al mio compito. Sono visto come un mediatore, è vero, ma non vuol dire farlo al ribasso, vuol dire confrontarsi, a volte lasciarsi convincere e a volte no. In politica l’importante è parlarsi e la mia porta è sempre stata aperta, sono aperto al dialogo, ma poi quando mi impunto decido lasciando magari l’amaro in bocca a qualcuno». «Le opposizioni troveranno in me una persona che si confronterà e non chiuderà la porta a nessuno – ha ricordato Schifani -. Spero che non siano strumentali, come visto con gli attacchi alla persona che mi scivolano addosso e che spero abbiano fatto solo parte della campagna elettorale. Mi auguro si possa trovare un dialogo, in me non troveranno una persona prevenuta».(Gds.it)