Pubblicato il: 22/10/2024 alle 13:08
(Adnkronos) – "Le prime squadre di Croce Rossa Italiana sono partite nella notte di sabato, fin dalle prime ore dell'emergenza. Duecento risorse, tra personale dipendente e volontari, sta rispondendo sia su Bologna, dove sono ancora in atto le operazioni di sgombero, che su Reggio Emilia dove, nel triangolo delimitato dagli affluenti che hanno creato il problema, c'é un bacino di 21 milioni di metri cubi d'acqua. Le condizioni in cui ci si trova ad operare sono difficili: è una gara contro tempo e nuove precipitazioni per contrastare una piena del Po che sovrasta qualsiasi altro tipo di intervento e non permette agli affluenti che hanno rotto gli argini di sversare. Stanno rallentando le operazioni di svuotamento, di recupero della viabilità: ci sono due strade provinciali interrotte, la 60 e la 43 che rendono disagi ulteriori alla comunità già coinvolta". E' il quadro dell'emergenza maltempo in Emilia-Romagna descritto all'Adnkronos da Emanuela Fraccaroli, responsabile ad interim del Coe Nord, il centro operativo di emergenza della Croce Rossa Italiana. "Al lavoro sia gli Opsa, operatori polivalenti di salvataggio in acqua, sia le idrovore ad alta e media capacità, che servono a liberare luoghi e strade allagate. Stiamo rispondendo in primis alle necessità della popolazione e alle richieste di intervento che ci arrivano direttamente sia dall'agenzia di dipartimento provinciale di Reggio Emilia che dal lato comunale dei paesi colpiti – spiega – I teatri operativi sono quindi due, Bologna e la parte del triangolo di Ca' del Bosco, Gualtieri, la parte del cosiddetto Unione delle Terre di Mezzo, dove al momento c'è la situazione un po' più critica perché la piena del Po sta rallentando tutte le operazioni di sgombero degli allagamenti, non permettendo il deflusso degli affluenti, il Crostolo e il Tassone, che sono quelli invece di cui si è proprio creata la rottura degli argini. Le attività sono tante e diverse: da ieri sera stiamo intervenendo nel comune di Manfredi per l'allagamento di un ranch, i volontari si stanno alternando quasi da 20 ore di fila, stiamo distribuendo sacchi di sabbia per contenere la tracimazione dei due affluenti, stiamo lavorando in sinergia con gli altri attori coinvolti dal dipartimento, stiamo dando supporto dal punto di vista delle autorità comunali e intercomunali, li abbiamo sostenuti nella creazione di un centro operativo proprio perché bisognava far convergere le necessità sul territorio per poter rispondere al meglio". "Operiamo a 360 gradi, sia per quanto riguarda l'impostazione dei soccorsi sia dal punto di vista della risposta logistica, spicciola – spiega – dal portare sacchi di sabbia alle persone più fragili fino a liberare sottopassi, come quello dell'ospedale di Bologna che era inagibile. Oggi stiamo intervenendo nella provincia di Reggio Emilia con dei mezzi movimento terra che stanno facendo pulizia degli argini in prossimità dei ponti, in sopporto della popolazione con la distribuzione dei sacchi di sabbia e le idrovore. Stanno distribuendo circa 2mila suini da un consorzio agricolo a un altro perché si sta allagando. Le criticità sono tante e molto diverse tra loro in una realtà come questa emiliana molto importante dal punto di vista artigianale, produttivo". (di Silvia Mancinelli) —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)