Pubblicato il: 24/07/2016 alle 10:20
Parola al Tribunale del Riesame di Milano, martedì 26 luglio, chiamato a valutare la sussistenza delle accuse che la Procura contesta al penalista nisseno Danilo Tipo, accusato di riciclaggio aggravato dall'agevolazione a Cosa Nostra per aver trasportato in auto 295mila euro in contanti. Soldi che, secondo gli inquirenti, apparterrebbero a Liborio Pace il quale li avrebbe consegnati al legale nisseno con il compito di portarli dalla Lombardia fino in Sicilia. Tipo – che si trova recluso nel carcere di San Vittore dal 6 luglio – al momento del sequestro dell'ingente somma aveva giustificato il possesso dei contanti dicendo che si trattava del pagamento in nero delle parcelle dei suoi clienti.
Un quadro accusatorio contestato dai legali dell'ex presidente della Camera Penale di Caltanissetta, gli avvocati Vaciago e Dominici. Ma in precedenza, durante l'interrogatorio di garanzia, lo stesso Danilo Tipo aveva negato qualsiasi legame con la mafia. Sì, perché i pm della Dda di Milano contestano che quei quattrini sarebbero stati destinati alla cosca di Pietraperzia, alla quale Pace – nonostante sia stato prosciolto in passato per associazione mafiosa – viene ritenuto organico.
“Il mio rapporto con Fiera Milano era pienamente legittimo. Io ero stato nominato come rappresentate tecnico del Consorzio Dominus”. Si è difeso così Liborio Pace, davanti ai giudici del Tribunale del Riesame. Anche nei suoi confronti, i giudici dovranno valutare la richiesta di scarcerazione presentata dai suoi legali, gli avvocati Daniel Sussman Steinberg e Donatella Frojo. La decisione è attesa per i prossimi giorni.
Pace è il socio di Giuseppe Anastasi, il personaggio chiave dell'inchiesta milanese. Era quest'ultimo, secondo gli inquirenti coordinati dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini, l'amministratore di fatto di Dominus, consorzio di cooperative che era in rapporti d'affari con Nolostand, società interamente controllata da Fiera Milano, attiva nel comparto dell'allestimento dei stand fieristici (per Expo aveva realizzato i padiglioni di Francia, Quatar, Guinea Equatoriale e dello sponsor Birra Poretti) e commissariata dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano.