Pubblicato il: 20/10/2013 alle 14:26
Se ne stava andando per sempre appena 13 giorni dopo essere venuto al mondo. Il piccolo Gaetano, infatti, ha rischiato di essere ucciso da un rigurgito mentre dormiva nella culla. Se c'è un lieto fine in questa storia accaduta nella notte tra sabato e ieri a Riesi, nel Nisseno, è merito dei soccorritori del “118” che lo hanno salvato in tempo. Sì perché il bebè è diventato subito cianotico in volto, non riusciva più a respirare.
Il colorito della pelle e la difficoltà sono stati i segnali inequivocabili che il neonato stesse morendo, immediatamente percepiti dai genitori che hanno allertato la sala operativa del “118”. Subito è intervenuta un'ambulanza, dirottata in via Dante Alighieri. Appartamento al quinto piano di uno stabile. Èqui che in una notte qualunque, mentre la mezzanotte era trascorsa da qualche minuto, Gaetano rischiava di morire fra le mura di casa sua.
Morte alla quale è stato strappato sul filo dei secondi da Giuseppe Di Vanni, soccorritore del “118” e istruttore della Croce Rossa Italiana di Caltanissetta nel campo della rianimazione pediatrica e delle manovre di disostruzione pediatrica. Èstato lui, affiancato dalla collega Angelita Iacono, a prendere in braccio il piccolo Gaetano totalmente scombussolato a causa del rigurgito, forse causato dal latte o dalla presenza di muco.
Il neonato non dava più segni di vita. E mentre i genitori erano in lacrime, l'operatore Di Vanni ha praticato al bimbo le manovre di disostruzione, aspirando poi il contenuto dalla bocca. Che il peggio fosse passato, Giuseppe Di Vanni e i genitori se ne sono accorti quando il neonato riesino ha pianto e riacquistando colorito nel visino che s'era imbruttito qualche istante prima. Soltanto un brutto ricordo, ormai. Il neonato è stato comunque trasportato al Pronto soccorso dell'ospedale “Santo Stefano” di Mazzarino per essere visitato, ma nel frattempo le condizioni di Gaetano erano decisamente migliorate tant'è che subito è potuto ritornare fra le braccia di papà e mamma. Merito del tempismo e della professionalità di Giuseppe Di Vanni, uno dei tanti “angeli” del soccorso che ogni giorno lavorano per salvare il prossimo. Stavolta si chiamava Gaetano, grande come un batuffolo.
NELLA FOTO DI SEGUONEWS: GIUSEPPE DI VANNI TIENE IN BRACCIO IL BAMBINO SALVATO