Pubblicato il: 29/05/2024 alle 12:28
(Vincenzo Falci, Giornale di Sicilia) Trafficanti di droga sì, ma strutturati in un’associazione rudimentale. Nel concreto sono state dieci le condanne. Ma soltanto per uno di loro non ha retto il reato associativo, per gli altri nove sì. Ma con la rimodulazione decisa dal giudice in quella che comunemente viene indicata come associazione semplice, le condanne sono state sensibilmente inferiori rispetto alle pesantissime richieste dell’accusa che hanno toccato anche quota vent’anni.
La pena più severa con 11 anni, 6 mesi e 20 giorni – a fronte dei vent’anni chiesti dal pm – è stata inflitta al trentacinquenne Calogero Giordano, segue il cugino il ventisettenne Carmelo «Carlo» Giordano, con 8 anni e 10 mesi – pure per lui ne erano stati chiesti venti – poi il trentenne Gabriele Giordano, fratello di Calogero, con 8 anni, 3 mesi e 3 giorni – quindici anni e cinque mesi chiesti – e, ancora, il quarantunenne Giuseppe Di Leo con 8 anni e 26 giorni – contro i quindici anni proposti – il ventinovenne Vincenzo Pirrello 6 anni, 5 mesi e 10 giorni – erano diciotto gli anni sollecitati – il ventiquattrenne Salvatore Muratore con 5 anni e 8 mesi – rischiava nove anni e due mesi – la quarantanovenne Maria Rosa Marino con 3 anni e 8 mesi contro i nove anni e un mese chiesti, il ventisettenne Salvuccio Correnti con 3 anni 5 mesi e 10 giorni, il ventinovenne Salvatore Cammarata con 3 anni e 4 mesi – nove gli anni proposti per gli ultimi due – e, chiude il quadro, il quarantottenne Massimo Franco Maurici con 2 anni, 9 mesi, 10 giorni e 1667 euro di multa per la sola ipotesi di spaccio, ma è stato assolto, come chiesto dall’avvocato Giacomo Vitello, dal reato associativo «per non avere commesso il fatto.
Questo il verdetto emesso dal gup Santi Bologna che li ha giudicati con il rito abbreviato, mentre a rappresentare l’accusa è stato il pm Stefano Sallicano.
I dieci Imputati (assistiti dagli avvocati Raffaele e Riccardo Palermo, Giuseppe Dacquì, Carmelo Terranova, Giovanni Sanfilippo, Giada Faraci, Vincenzo Vitello, Giovanni Pace, Giovanni Maggio, Giacomo Vitello ed Elisabetta Ascone) erano accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di droga, spaccio, tentata estorsione, estorsione e detenzione illegale di un’arma.
Cocaina, hashish e marijuana le sostanze la sospetta organizzazione avrebbe trafficato soprattutto nell’area del Riesino. L’indagine dei carabinieri ha preso le mosse dopo l’arresto di Calogero Giordano, sorpreso con quattro chili di marijuana. E lui, che è ritenuto dagli inquirenti la “mente” del gruppo, secondo il teorema accusatorio, attraverso il fratello sarebbe riuscito a impartire direttive dal carcere, ampliando pure il fronte degli affari sporchi. Nel gran calderone dell’inchiesta anche episodi di tentata estorsione ed estorsione nei confronti di debitori.