Pubblicato il: 14/02/2022 alle 11:41
Gent.mo Sig. Sindaco, ho letto la "Comunicazione lstituzionale" che dalla Sua pagina facebook e da quella di codesto Comune amuncia, secondo una notizia che Le sarebbe giunta dal Senato della Repubblica, «"il via libera" per tomare a svolgere, come tradizione, le feste popolari, religiose e le manifestazioni culturali di notevole interesse». In particolare «I riti della Settimana Santa dunque possono tomare in piazza con tutto il loro intenso fervore religioso e devozione popolare». La Sua "Comunicazione lstituzionale-Riti Settimana Santa" è una prevaricazione istituzionale! Non compete certamente al Sindaco né ad Assessore alcuno convocare le Confratenite e quanti si occupano dell'organizzazione della Settimana Santa, i cui riti appartengono alla sfera ecclesialereligiosa. Infatti, oltre a ignorare la presenza e i compiti dei Sacerdoti, e in particolare dell'Arciprete, che in paese mi rappresentano, Le faccio notare che non è il Sindaco a nominare i responsabili delle Confraternite, bensì il Vescovo, in quanto trattasi di associazioni ecclesiali di laici, seppur la pietà popolare ha anche una sua incidenza nel tessuto sociale e culturale.
Inoltre, né dalla Conferenza Episcopale ltaliana, che sempre agisce d'intesa con il Govemo nazionale, né dalla Conferenza Episcopale Siciliana, né tantomeno dal Vescovo al quale appartiene la competenza in Diocesi, è stato emanato decreto alcuno in merito alla ripresa delle processioni in generale e dei riti della Settimana Santa in particolare. Signor Sindaco, forse che il Vescovo non sarebbe stato il primo a dare il "via libera" per la ripresa dei "riti" della Settimana Santa qualora le disposizioni generali lo pemettessero? Forse che non sta a cuore al Vescovo e ai Sacerdoti una ripresa prudente della "nomalità", anche in termini di pietà popolare che nel nostro territorio, e non soltanto a Mussomeli, è assai partecipata e sentita? La Sua "Comunicazione lstituzionale" è solo un desiderio entusiasta di tomare quanto prima alla "nomalità" oppure è una propaganda populista che nasconde interessi "altri"? Pertanto, è mio dovere smentirla pubblicamente, proprio per il bene della comunità. Non può un'Istituzione assumere il ruolo di un'altra generando confusione! Deve invece porsi in vicendevole rispettoso dialogo per il bene comune e non per interessi privati. Il Vescovo per primo ha il dovere di rispettare le lstituzioni civili, ma anche di richiamare al dovere morale e all'impegno coraggioso, sapiente e prudente al servizio delle persone. Il vescovo Mario Russotto