(di Edoardo Izzo, La Stampa) La procura per i minorenni ha aperto un fascicolo in relazione all'episodio che vede coinvolti almeno 7 minorenni – 5 vittime e 2 indagati – per la condivisione di fotografie di adolescenti completamente nude. L'episodio, racconta il quotidiano La Repubblica, è avvenuto vicino a Roma. Indagati due 14enni che dovranno rispondere di un'accusa pesantissima: produzione di materiale pedopornografico. Il fenomeno è legato all'utilizzo di un'applicazione che si chiama Bikinioff: si tratta di un bot, cioè un programma che esegue azioni ripetitive come un robot, e che in questo caso «spoglia» dei vestiti le fotografie.
Le cinque studentesse, tutte 13enni, si sono ritrovate completamente nude nelle chat WhatsApp e nessuna di loro aveva mai fatto fotografie di quel tipo. Hanno però riconosciuto gli scatti del loro profilo Instagram. Ed è proprio per questo che, dopo un'indagine rapidissima, si è arrivati a Bikinioff che, lo dice anche il nome, ha il compito di spogliare il corpo delle fotografie che gli iscritti al gruppo inviano. Quelle false riproduzioni hanno fatto il giro della scuola media e sono arrivate, ovviamente, anche sui telefonini delle ragazzine prese di mira. Quattro di loro hanno deciso, dopo avere confidato tutto ai genitori, di denunciare. La quinta amica, forse per vergogna, non si è ancora presentata alle forze dell'ordine, ma la procura per i minorenni potrebbe presto convocarla. Come sentirà i genitori degli indagati. L'indagine è solo all'inizio e potrebbe allargarsi: non è escluso, infatti, che l'applicazione sia stata utilizzata anche da altri compagni di classe e che ci siano altre vittime.