Pubblicato il: 09/12/2024 alle 13:20
Il direttore del giornale mi mette al corrente delle osservazioni di un tifoso della Nissa in merito alla storicità della maglia nera indossata ieri. I rilievi del tifoso, che peraltro mostra grande attaccamento alla squadra, sono legittimi e degni di rispetto. Nulla da obiettare in merito alla antica presenza di una seconda maglia nera. La mia definizione della stessa quale lugubre non è da intendersi alla lettera. Trattasi di una licenza poetica di un grande appassionato della nostra squadra cittadina affezionato alla storica divisa biancoscudata. Sono stato eccessivo ma l'ho fatto per amore. Più che dileggiare la maglia nera volevo manifestare il mio amore per quella storica. Quando vedo la mia amata NISSA battersi contro storiche rivali, come l'Enna, l'Akragas, il Gela, il Canicattì, vorrei sempre vederla in maglia biancoscudata. Dico questo senza alcuna critica nei confronti della Società ma rassegnato all' inevitabile sacrificio di valori identitari e simbolici di fronte alla necessità di reperire risorse economiche. Mi è caro il ricordo delle antiche e gloriose maglie non ancora oltraggiate e vilipese dagli sponsor e sono consapevole della ineluttabilità del proliferare di orrende maglie divenute locandine. Il proliferare delle maglie e dei relativi loghi pubblicitari purtroppo è divenuto necessario ed inevitabile in un calcio in cui le ragioni economiche, commerciali e televisive hanno ucciso molto romanticismo. Ovviamente la Nissa, rinata grazie ad un imprenditore a cui dobbiamo tanta gratitudine, non può sottrarsi al generale andazzo. Nessuna guerra santa dunque contro la seconda maglia ma solo infinito amore per il glorioso biancoscudato.
Rombo di tuono
Quando la pezza è peggio del buco.
Può darsi nere …per dare maggiore visibilità ai loghi degli Sponsor attuali.
Io mi ricordo … solamente se non sbaglio pasta San Giorgio in quelle biancoscudate al Palmintelli