Pubblicato il: 18/05/2014 alle 12:37
Niente aula intitolata a Mauro Rostagno nella storica facoltà di Sociologia dell'Università di Trento. A dirlo, dopo che la proposta era giunta da Marco Boato, amico di Rostagno nel movimento giovanile, col plauso della moglie di Rostagno, Chicca Roveri, è la rettrice dell'Ateneo di Trento Daria De Pretis. Boato lo aveva proposto dopo la sentenza della corte d'assise di Trapani, che in settimana aveva condannato all'ergastolo due boss per l'omicidio del sociologo, che avvenne il 26 settembre del 1988.
“La sentenza – afferma De Pretis – riscatta la figura di Mauro Rostagno e il suo impegno civile ed è sicuramente una buona notizia. Dubito tuttavia che l'intitolazione ufficiale di un'aula, o altre simili forme di riconoscimento istituzionale da parte dell'ateneo, siano il modo migliore di ricordarne la figura in questa città. La cifra della presenza di Mauro Rostagno a Trento è quella della contestazione, intelligente e spesso stimolante, agli onori, ai riti e alle consuetudini accademiche. Intitolargli un'aula, una delle forme più alte e più tipiche degli onori e dei rituali accademici, vorrebbe dire trasformarlo da contestatore a reduce, da movimento in istituzione. Mi viene da pensare che non gli farebbe alcun piacere. Credo sarebbe il primo a contestarla”.