Pubblicato il: 05/05/2017 alle 13:57
Un po' per gioco, un po' per rivalità adolescenziale. E forse anche un po' per noia. Con identità rubate su internet. Quella che adesso si definisce pirateria informatica. Giochi, magari non troppo innocenti, che hanno finito per trascinare nei guai due amiche. Che alla fine hanno messo in saccoccia il “bonus”. Sì perché le studentesse, a conclusione del dibattimento, anche se la procura ne voleva fermamente la colpevolezza con una severa pena, si sono viste scivolare di dosso le colpe che d'improvviso erano piovute sul loro capo. Perché dal giudice si sono confessate pentite di quella bravata commessa qualche anno fa.
Sulle due giovanissime (difese dagli avvocati Carmelo Terranova e Giovanni Sanfilippo) finite in giudizio, dinanzi il tribunale per i minorenni, perché secondo la tesi accusatoria avrebbero carpito su un un notissimo social network l’identità di una loro coetanea. (Vincenzo Falci, Gds.it)