Una patologia ampiamente sottovalutata ma ormai sempre più diffusa. E' l'Apnea Ostruttiva nel Sonno (OSA), una patologia che colpisce un numero di persone equiparabile a quello dei pazienti affettida diabete, caratterizzata da russamento e frequenti apnee durante il sonno che causano riduzione dei valori di ossigeno nel sangue con problemi cardio-respiratori e alterazione del sonno notturno con conseguente eccessiva sonnolenza diurna. Si stima che in Italia i pazienti sintomatici siano oltre4 milioni e che la diagnosi si ponga nel 7-8% dei casi. Questa patologia colpisce soprattutto la popolazione maschile tra i 40 e i 70 anni con una prevalenza variabile dal 15% al 50% della popolazione. Molto diffusa ma scarsamente diagnosticata la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno può comunque essere diagnosticata in maniera precoce e opportunamente trattata. A Caltanissetta punto di riferimento per la diagnosi e il trattamento di questa patologia è la dottoressa Antonella Ballacchino, specialista in Otorinolaringoiatria, Audiologia, Foniatria ed esperto in Disturbi Respiratori Ostruttivi nel Sonno, nonché Direttore Sanitario del Centro Ippocrate di viale Sicilia, 166 a Caltanissetta.
Dottoressa Ballacchino quali tipologie di persone vengono colpite da questa patologia?
Per lo più uomini ma anche donne. Nei soggetti di sesso femminile, infatti, spesso si tende a sottostimare il problema. Spesso si tratta di pazienti obesi ma possono soffrirne anche i normopeso visto che la sindrome colpisce le vie aeree superiori. Non è da sottovalutare anche la presenza di questa patologia nei bambini in presenza di un aumento del volume delle tonsille e delle adenoidi, dunque è bene osservare i propri figli durante il sonno. La valutazione delle vie aeree superiori e del distretto cervico-facciale in generale è fondamentale per fare diagnosi di presunzione, cioè ipotizzare che il paziente possa soffrirne.
Quali sono i campanelli d’allarme e i classici sintomi?
Il primo è sicuramente il russamento notturno persistente da oltre 3 anni. Già questo dovrebbe far pensare ad un Disturbo Respiratorio in Sonno sia in termini qualitativi che quantitativi, “quanto dorme? come dorme?”. Vi è poi la sonnolenza diurna, talvolta depressione, distrazione, assenza di stimoli sessuali. Il paziente riferisce di svegliarsi già stanco, spesso con cefalea, vertigini o acufeni (rumori o fischi agli orecchi, anche questa importante spia da non sottovalutare). La sonnolenza, peraltro, è legata anche al rischio di incidenti sulla strada o sul lavoro e alla riduzione della performance lavorativa. Altra cosa importante è ciò che ci viene riferito dal partner che condivide il letto. Spesso infatti riferisce al medico di osservare delle pause respiratorie che si interpongono tra un ciclo di russamento e l’altro (con un senso di angoscia per chi osserva questi fenomeni). Questa è l’apnea. Tale fenomeno si può ripetere anche centinaia di volte durante ogni notte. Un altro campanello d’allarme è l’ipertensione non responsiva ai trattamenti con farmaci antipertensivi, quindi sostenuta da un probabile iperlavoro notturno del nostro cuore. Lo sforzo respiratorio, infatti, sfianca il sistema cardiovascolare provocando anche le temibili morti nel sonno, infarti del miocardio o ictus. Altro sintomo è la nicturia, cioè la necessità di alzarsi durante la notte per urinare.
Come si diagnostica l’ OSA?
Innanzitutto va consultato il medico di medicina generale che sicuramente saprà intravedere tra i sintomi sentinella la possibilità di trovarci di fronte a questa patologia consigliando un approccio multidisciplinare per giungere a una corretta diagnosi in tempi precoci, effettuando così la giusta prevenzione. I protagonisti specialisti, da un punto di vista diagnostico multidisciplinare, sono l’otorinolaringoiatra, lo pneumologo, l’internista, il cardiologo e il neurologo.
Perché rivolgersi ad un Otorinolaringoiatra?
Perché è appannaggio di questo specialista lo studio delle vie aeree superiori soprattutto allo scopo di effettuare una diagnosi precoce. L’otorino esperto in disturbi respiratori ostruttivi nel sonno utilizza una strategia diagnostica standardizzata che fa capo in primis ad un’anamnesi ipnologica mirata effettuata a tre voci (medico, paziente e partner) indispensabile per la ricostruzionedella storia clinica del paziente. Successivamente verrà effettuato l’ esame obiettivo del distretto testa-collo e delle vie aeree superiori. L’esecuzione dell’ endoscopia, sia statica che dinamica (con esecuzione di particolari manovre che mimano l’eventuale apnea nel sonno), è l’esame cardine per valutare uno o più livelli di ostruzione durante le ipotetiche apnee e, soprattutto è necessario per escludere la presenza di masse tumorali, stati infiammatori, presenza di Reflusso Laringo Faringeo o anomalie anatomiche. Un esame poco invasivo (non necessita di alcuna anestesia), di breve durata e sopportabile nonché ripetibile nel tempo. A completamento si propone al paziente un esame strumentale da eseguire a casa durante il sonno che prende il nome di monitoraggio cardio-respiratorio, meglio conosciuto come polisonnografia. Tale esame ci permetterà di quantificare la durata del sonno e soprattutto valutarne la qualità poiché vengono presi in considerazione diversi parametri fondamentali quali il flusso respiratorio, l’ossigenazione nel sangue, la frequenza cardiaca, i movimenti del torace e dell’addome, il russamento e la posizione del corpo. E’ un esame di semplice esecuzione, eseguibile a domicilio del paziente al quale verrà montato, mediante alcuni sensori, il dispositivo diagnostico. Dal sodalizio di questi parametri si crea un referto diagnostico di precisione. La mattina successiva verrà consegnata l’apparecchiatura dalla quale saranno scaricati e sviluppati i dati raccolti durante la notte.
Una volta arrivati ad una diagnosi come si cura?
L’approccio terapeutico consiste in un ampio ventaglio di possibilità, da quelle conservative a quelle chirurgiche. Il primo step è ristabilire uno stile di vita sano. Nel caso del paziente obeso il primo obiettivo è il dimagrimento. A seconda della gravità del quadro clinico il paziente dovrà eseguire altre visite specialistiche fondamentali allo scopo di integrare la diagnosi strumentale e fornire un idoneo schema terapeutico multidisciplinare. La terapia d’eccellenza che riesce a risolvere totalmente la sintomatologia ostruttiva notturna ed il russamento è rappresentato da un ventilatore non invasivo che prende il nome di CPAP (Continuous Positive Airway Pressure) che ha lo scopo di entrare in sintonia con il respiro del paziente mediante una mascherina facciale che riconosce le apnee mantenendo quindi sempre aperte le vie aeree ed erogando aria opportunamente umidificata. Esistono, però, altre opzioni terapeutiche, solo in presenza di determinati requisiti, di tipo chirurgico, solitamente multisede, volte a risolvere l’ostruzione agendo sulla correzione di anomalie a carico delle vie aeree superiori (chirurgia orofaringea, nasale e ipofaringolaringea) o, nei casi più gravi, usufruendo della chirurgia maxillofacciale. Oggi si utilizza anche la chirurgia robotica orofaringea, soprattutto quando la diagnosi dell’ostruzione interessa la base della lingua. Negli ultimi anni ha preso piede nei pazienti meno gravi una proposta terapeutica di tipo ortodontico caratterizzata dall’utilizzo di un dispositivo di avanzamento mandibolare che può garantire il mantenimento di una corretta respirazione allontanando l’ingombro linguale. Infine nei pazienti russatori e apnoici che presentano tali eventi esclusivamente assumendo la posizione supina (dato evidenziabile durante la polisonnografia) si può proporre una terapia altamente conservativa detta “terapia posizionale” usufruendo di dispositivi intelligenti capaci di rilevare la posizione del corpo durante il sonno evitando, con opportuni segnali disturbanti che agiscono a livello subliminale, di assumere tale posizione critica.
Quanto è importante una diagnosi precoce?
Identificare precocemente una patologia così importante da un punto di vista multidisciplinare ha un’importanza fondamentale per la salute del paziente, che non andrebbe incontro alla vera e propria sindrome (da OSA, Apnee Ostruttive in Sonno a OSAS, ovvero Sindrome delle Apnee Ostruttive in Sonno)con conseguenze cardiovascolari, metaboliche e cerebrali, talvolta irreversibili.Inoltre, la prevenzione avrebbe un impatto positivo sulla spesa sanitaria pubblica, sull’abbattimento degli incidenti sulla strada e sul lavoro garantendo migliori performance lavorative. Oggi, peraltro, l’osservazione degli incidenti stradali risulta strettamente correlata statisticamente a questa patologia al punto da inserirla tra i controlli da effettuare per i rinnovi della patente di guida. L’obiettivo da parte dello specialista esperto nel settore è quello di creare una rete professionale, sia pubblica che privata, in modo da integrare le risorse al servizio del cittadino. Non esistono patologie appannaggio di un unico specialista bensì esiste l’Arte Medica intesa come preservazione del benessere dell’individuo. Pertanto gli esperti del settore, a mio avviso, avrebbero il dovere di informare, comunicare e collaborare ponendosi in una visione “paziente-centrica”.
Centro Ippocrate, viale Sicilia 166. Info e prenotazioni 3289664845
(Spazio pubbliredazionale)