Pubblicato il: 10/11/2014 alle 11:27
Arriverà sabato 15 novembre, anche a Caltanissetta, la mobilitazione delle “Sentinelle in Piedi” che, con la forza della determinazione – ma senza l’uso della forza fisica – sosterrà la loro libertà di espressione e i diritti della famiglia naturale. Un principio riconosciuto dalla Costituzione italiana e che, negli ultimi tempi, si sta mettendo in seria discussione nelle aule dei tribunali e nei registri dei comuni italiani.
Lo scorso 5 ottobre sono scese in piazza 10mila persone in 70 città italiane e, con la loro pacifica presenza, hanno dimostrato come è possibile restare “vigili” e, “vegliare anche per amore all’umanità di chi le contesta”.
La manifestazione nissena – hanno assicurato gli organizzatori – non sarà “contro le persone” ma semplicemente per “risvegliare le coscienze” e far capire come, secondo il loro punto di vista – non possono essere accettate categorie come “gay” o “eterosessuali” poiché queste sono “fuorvianti perché servono solo a far dimenticare il valore infinito di ogni persona”.
Il nodo critico della questione, secondo il parere delle Sentinelle in Piedi, è dettato da chi, per tutelare chi subisce abusi e soprusi verbali e fisici, tappa la bocca anche a chi desidera professare il proprio pensiero in modo pacifico. “Dirsi contrari a questa ideologia dominante (quella delle unioni omosessuali) oggi è considerato un atto di “omofobia”, un’accusa che potrebbe trasformarsi in reato se dovesse essere approvato al Senato il ddl Scalfarotto, già passato alla Camera, che con il pretesto di impedire atti di un’aggressione e violenza nei confronti di persone con tendenze omosessuali, in realtà limita la libertà di espressione, non specificando neppure che cosa si intenda per “omofobia”.
E proprio per questo che sabato in Piazza Falcone – Borsellino sarà realizzata una protesta pacifica e silenziosa: “ogni sentinella, con il proprio credo e i propri ideali, leggendo un libro come simbolo di formazione continua, ribadirà che non è possibile zittire chi ha gli occhi aperti e la coscienza vigile”.
La rete si definisce apartitica e aconfessionale composta da “donne, uomini, bambini, anziani, operai, avvocati, insegnanti, impiegati, cattolici, musulmani, ortodossi, persone di qualunque orientamento sessuale, perché la libertà d’espressione non ha religione o appartenenza politica, ci riguarda tutti e ci interessa tutti”.
In Italia le interpretazioni delle leggi stanno prendendo una svolta che, secondo il parere delle sentinelle, potrebbero diventare precedenti “pericolosi” e, in modo definitivo, potrebbero aprire le porte a matrimoni gay riconosciuti dallo Stato italiano e adozioni da parte di coppie omosessuali. “Nel mese di settembre il tribunale per i minorenni di Roma ha riconosciuto l’adozione di una bambina da parte della compagna della mamma: si tratta del primo caso in Italia di stepchild adoption, ovvero dell’adozione da parte di coppie omosessuali. Nel frattempo, sempre a colpi di sentenze la magistratura ha aperto la via alla fecondazione eterologa, che di fatto dà la possibilità anche alle coppie formate da persone dello stesso sesso di “produrre” un bambino”.
Proprio a tutela di questi ultimi, definiti una “minoranza debole e silente che non può esprimersi e che va tutelata” le Sentinelle si sentono in dovere di agire. Il desiderio di genitorialità tocca “corde molto profonde dell’uomo: la vita e la famiglia ma noi riteniamo che i bambini abbiano diritto ad avere un papà e una mamma e soprattutto a nascere da un atto d'amore gratuito, senza essere fabbricati come oggetti pronti al consumo”.
L’esempio tedesco, sostenuto da molti rappresentanti politici, associazioni e organizzazioni, si basa sul riconoscimento di unioni in tutto e per tutto equiparate al matrimonio e nel “pacchetto” rientrerebbe, ovviamente, anche il diritto ad adottare. “Diversi sindaci italiani – spiegano le sentinelle nissene -, in aperta violazione della legge italiana e del loro ruolo, hanno trascritto matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero, mentre chi si è opposto a questa mossa è stato sottoposto alla gogna mediatica. Lo stesso trattamento è stato riservato una professoressa di Rivarolo Canavese per aver trattato l’ideologia gender in un breve articolo sul Bollettino della sua parrocchia e ad un’altra insegnante piemontese per aver parlato della questione dell’omosessualità in classe”.
Un principio che non è ritenuto accettabile nemmeno a Caltanissetta dove le sentinelle si dichiarano contrari “a ogni forma di violenza e di discriminazione, compresa quella verbale. Rifiutiamo la contrapposizione tra le persone, chiunque esse siano, siamo contrari alla presunta dialettica tra omosessuali e eterosessuali. Difendiamo la libertà di tutti, perché riteniamo che la libertà di espressione, anche di esprimere dissenso, debba essere la base di una democrazia”.
L’appuntamento è per sabato 15 novembre alle ore 19.00 in piazza Falcone Borsellino.
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti è possibile visitare la pagina Facebook “Sentinelle in Piedi – Caltanissetta”