Pubblicato il: 04/12/2017 alle 09:15
“Per aver saputo creare, attraverso il linguaggio della fantasia, un indissolubile legame tra i personaggi che si trasferisce con immediatezza allo spettatore” con questa motivazione la giuria tecnica e popolare della III edizione del Salus Cinefestival ha deciso di assegnare il premio come miglior cortometraggio in concorso a “Cuerdas” di Pedro Solís García. Un racconto toccante del legame instauratosi in orfanotrofio tra la piccola Maria e un suo compagno affetto da paralisi celebrale, la stessa patologia di cui soffre Nicolás figlio di Pedro Solís García che si è ispirato al rapporto strettissimo tra il bambino e sua sorella maggiore.
Una rassegna che quest’anno ha visto una partecipazione di numerosi cortometraggi, di cui ne sono stati selezionati solo 20, provenienti non solo dall’Italia ma ance dalla Spagna e Giappone.
Ospite d’onore della sera di gala del Salus Cinefestival al Teatro Rosso di San Secondo Giacomo Campiotti regista della seguitissima serie tv “Braccialetti Rossi” e del film “Bianca come il latte, rossa come il sangue” accompagnato da Raffaele Vannoli che nella fiction ha interpretato il ruolo dell’infermiere Ulisse. A dare il benvenuto agli ospiti e al folto pubblico il direttore del Cefpas Angelo Lomaglio e Pier Sergio Caltabiano, che smessi i panni del direttore della formazione del Cefpas almeno per un giorno, ha presentato lo spettacolo serale.
A presentare al pubblico “Braccialetti rossi” un trailer con le storie dei personaggi delle tre serie, una fiction ispirata al libro di Albert Espinosa il quale prima di diventare ingegnere chimico e regista famoso per i suoi testi teatrali, televisivi e letterari, ha subito la sorte di una serie di ricoveri scanditi a tappe regolari a causa del cancro che gli ha tolto una gamba, un polmone e una parte di fegato.
“È un’emozione – ha affermato Campiotti – rivedere queste immagini e i personaggi che nel frattempo sono cresciuti diventando degli uomini e delle donne. Ci siamo avvicinati in punta di piedi con il timore e la paura di affrontare certe realtà considerate tabù raccontando storie vere. Un successo inaspettato che ha sdoganato una serie di problemi lanciando un messaggio positivo, ovvero dietro ai problemi ci sono delle opportunità e dei valori quali l’amicizia che aiutano ad affrontare la malattia e a dare il meglio. Un esempio da seguire come dimostrato da una mamma che mi ha scritto per raccontarmi la storia di suo figlio che grazie alla serie ha superato la vergogna di andare a scuola e a farsi vedere senza capelli, persi a causa della chemio. Non solo ma gli ospedali ispirandosi alla serie hanno cominciato ad aprire i reparti ai cineforum e alle radio libere e a creare dei luoghi di aggregazione per i ragazzi ricoverati”.
Proiettati anche i videomessaggi di alcuni protagonisti di “Braccialetti rossi”: Lorenzo Guidi (Rocco), Mirko Trovato (Davide), Carlotta Natoli (dottoressa Maria Pia), Barty Colucci (infermiere) e Brando Pacitto (Vale).
A consegnare al regista Giacomo Campiotti il premio alla carriera per aver saputo coniugare il cinema ai temi della salute e del benessere il direttore del Cefpas Angelo Lomaglio.
Creare un nuovo modello di organizzazione medica e di cultura specifica con la sfida di occuparsi non solo della malattia ma della vita dei ragazzi facendo entrare in ospedale la loro normalità, la loro creatività, la loro forza, la loro bellezza l’obiettivo del Progetto Giovani della Pediatria Oncologica della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano presente al Salus Cine Festival con il video “Palle di natale. Smile it’s a Christmas Day” presentato da Paola Gagiotti e da due giovani che hanno partecipato all’iniziativa Viola Fradella e Samuele Borradori.
Un progetto che vuole migliorare e standardizzare particolari aspetti clinici come l’accesso ai protocolli di cura, il supporto psicosociale, le misure di conservazione della fertilità, la gestione dei pazienti dopo la conclusione della terapia ma anche creare spazi e progetti dedicati per rendere il luogo di cura un posto un pò “speciale” per gli adolescenti malati.
L’utilizzo del cinema come elemento evasivo e di distrazione, una “cura” per alleviare la sofferenza fisica e mentale l’idea vincente di “Medicinema Italia, presentata da Fulvia Salvia, che allestisce veri spazi veri spazi cinema all’interno delle strutture ospedaliere e case di cura italiane da adibire alla terapia del sollievo per pazienti degenti e familiari.
Questi gli altri riconoscimenti assegnati dalla giuria tecnica composta da Pier Sergio Caltabiano direttore della formazione del Cefpas, Andrea Morini Responsabile programmazione Cineteca Bologna, Daniela Falconeri dirigente medico Cefpas, Roberto Greco regista, Andrea Marchese regista, Beppe Manno direttore artistico della rassegna itinerante di cinema d’autore e Fernando Barbieri promotore del Kalat Film Festival: premio speciale al cortometraggio “Non temere” di Marco Calvise che ha conquistato anche il premio per migliore colonna; miglior attrice ad Alessia Pellegrini per il cortometraggio “Senza occhi, mani e bocca”; ex aequo come miglior attore a Francesco Carnelutti protagonista di “Non Temere” e al debuttante Fabio Palmisano protagonista di “Mattia sa volare” di Alessandro Porzio. Il premio al miglior lungometraggio è stato assegnato a “Disconnect” di Henry Alex Rubin per le problematicità con cui affronta temi cruciali del nostro presente e per la sapienza con cui il regista orchestra una complessa partitura narrativa.
La giuria popolare – composta da associazioni, da scuole secondarie di secondo grado, studenti universitari e professionisti in campo socio-sanitario – ha invece individuato “Patch Adams” di Tom Shadyac quale miglior lungometraggio. Per i cortometraggi in concorso gli istituti delle scuole secondarie di secondo grado e i professionisti in campo socio-sanitario hanno premiato “Cuerdas” di Pedro Solís García come miglior corto della rassegna mentre le associazioni “Non temere” di Marco Calvise.
Consegnata anche delle targhe di riconoscimento al vicesindaco Felice Dierna per il Comune, ad Antonio Bonura per l’Asp e ad Alberto Milazzo per i Consorzio Universitario oltre che agli sponsor privati.
Ad allietare la serata l’esibizione delle ballerine delle scuola di danza “Scarpette Rosse”: Claudia Bellomo, Selenia Bellini, Paola Lacagnina, Simona Mangione e Paola Pecoraro. Presenti anche i ragazzi della sede artistica “Mast79” di Mariangela Rizza tra cui il gruppo vocale Daimon che ha partecipato alle semifinali dell’Area Sanremo composto da Vittoria Sardo , Lidia Vitrano, Manuela Lo Porto, Alessandra Occhipinto e Simona Desirée Amico.