Pubblicato il: 18/01/2024 alle 17:00
«L'aggressività della gente nei confronti dei medici dei pronto soccorso è un fenomeno che si è sviluppato nel tempo. Ricordo i miei primi anni quando ero ispettore sanitario nell’ospedale di Caltanissetta, dopo le uscite con gli amici passavo dal pronto soccorso per vedere se c'erano problemi ma mai mi veniva stato riferito di aggressività: c'era un rapporto fiduciario. In questi ultimi anni si è determinata una perdita gravissima di fiducia, capisco che la pandemia ha aggravato questo rapporto, ma dobbiamo cercare delle risposte». Così l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, parlando al convegno sulle emergenze in sanità organizzato dalla VI commissione dell’Assemblea regionale, presieduta da Pippo Laccoto.
«Ho sentito – aggiunge – il prefetto di Palermo, ci incontreremo a breve. Serve maggiore sicurezza, anche a fronte di un altro fenomeno quello dei furti negli ospedali con diversi casi a Palermo. Sarà necessario un investimento per aumentare la sicurezza seppure attraverso le società private. Queste è una delle cause di fuga dei medici dalle strutture pubbliche, chi trova lavoro nel privato se ne va».
«Nei prossimi cinque anni andranno in pensione circa 2.800 medici di base e parte della popolazione sarà scoperta». Così il presidente della commissione Sanità dell’Ars, Pippo Laccoto. Il deputato ha parlato di «una eccessiva burocratizzazione che pesa sui professionisti della sanità, il medico di base deve tornare a fare il medico di famiglia e riprendere contatto con i pazienti».
«Oggi – ha aggiunto Laccoto – serve avere più fondi ma anche saperli usare bene. Il sistema sanitario deve essere sostenibile. i fondi aggiuntivi devono essere rivolti a premiare gli operatori sanitari e stimolare la produttività. Serve avere una visione diversa e più attuale della sanità rispondendo a quello che ci chiedono i pazienti». Secondo Laccoto «è necessario avere la forza e la capacità di andare oltre il decreto Balduzzi», procedendo con “l'organizzazione interna delle varie discipline con protocolli gestionali a garanzia dell’utenza e dei nuovi ospedali».
Un confronto con l’Aiop per provare a concordare con la sanità privata delle soluzioni per aiutare il sistema pubblico a fronteggiare la carenza di personale. Ad anticiparlo è stato il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, intervenendo al convegno sull'emergenza sanità organizzato dalla VI commissione parlamentare dell’Ars, a Palazzo dei Normanni.
«La sanità è un tema delicatissimo che il governo si trova ad affrontare – ha detto il governatore – Abbiamo ereditato una situazione fluida con problemi di fondo di carattere strutturale. Mancano i medici, e non per colpa di Schifani, Musumeci o Crocetta. Ma perché negli anni pregressi la quantificazione dei numeri chiusi per l’accesso a medicina è stata sbagliata. Questo è un tema che affrontiamo con grande difficoltà ma grande determinazione. Quando in certi reparti il primario non c'è più, il manager non bandisce concorsi e i medici vanno nel privato questo è un problema. Vi anticipo – ha aggiunto Schifani – un confronto con l’Aiop, perché il privato di qualità può dare un supporto al pubblico secondo un principio di federalismo orizzontale. In occasione della spalmatura di 50 milioni per ridurre le liste d’attesa abbiamo destinato una parte dei fondi al pubblico e un’altra al privato. Credo che in un momento di crisi e carenza di medici sia legittimo chiedere all’Aiop un momento di bon ton: se il mondo della sanità privata accoglie i nostri primari, e siamo per carità in un libero mercato, un minimo di verifica tra le parti per individuare delle regole è giusto farla, un reciproco aiuto va dato».