Pubblicato il: 25/02/2021 alle 12:36
Alcuni eminenti scienziati e docenti universitari delle università di Sicilia e Calabria hanno sottoscritto un documento molto interessante nel quale affermano che i tre punti essenziali per unire l'Italia e quindi per lo sviluppo del Mezzogiorno sono: l'alta velocità, il completamento autostradale e infine il sistema portuale.
Fin qui tutto bene, come anche il fatto che l'Italia, in forza dei parametri stabiliti dall'Europa, avrebbe avuto nel quadro del Recovery Fund soltanto 98 miliardi di euro.
Proprio per la presenza del Mezzogiorno, con le sue debolezze e criticità, l'Italia beneficerà invece di 209 miliardi di euro.
La differenza di 112 miliardi dovrebbe essere destinata al Sud.
Purtroppo non è così!!!
Da 160 anni, epoca dell'Unità d'Italia, scontiamo una situazione infrastrutturale ancora irrisolta e piuttosto arretrata, che penalizza ancora di più i territori del Sud della penisola, già fortemente penalizzati da disoccupazione e criminalità organizzata.
L'analisi degli eminenti scienziati firmatari del documento diverge molto dalla nostra per quanto riguarda il Ponte sullo Stretto, che questi ultimi definiscono una “prospettiva di lungo periodo”, mentre per noi il Ponte è inderogabile, indispensabile e strategico, lo dice anche l'Europa!
Infine gli eminenti scienziati “sponsorizzano” le navi cosiddette Ro-Ro del costo di più di 150 milioni di euro ciascuna.
Per noi invece il Ponte è la “madre” di tutte le infrastrutture e ogni deviazione sul tema indebolisce il progetto, lo rende fragile e inconsistente.
E’ già successo con il “tunnel” di Sacca, Cancelleri e soci, e adesso sta nuovamente succedendo con le navi Ro-Ro degli eminenti professori universitari che così dimostrano ignoranza e provincialismo.
Le navi porta container provenienti dall'Oriente dopo avere attraversato il Canale di Suez richiedono un HUB portuale il più vicino possibile (Augusta) e un rapidissimo attraversamento dello stretto per non sprecare giorni di navigazione, risparmiando tempo e denaro.
È inutile girarci attorno, il Ponte sullo Stretto è il progetto “only pronto all'avvio”, è la struttura che completa il corridoio Baltico Mediterraneo incluso nel piano infrastrutturale europeo TEN-T.
Gli eminenti scienziati e professori universitari la smettano di cincischiare sul Ponte, impieghino il loro tempo e le loro risorse intellettuali a spingere il nuovo governo verso la soluzione del problema meridionale, sostenendo l'appello dei leader delle amministrazioni calabresi e siciliane, affinché Draghi metta il Ponte del Mediterraneo in cima alla lista delle opere pubbliche da finanziare attraverso il Piano UE di Resilienza e Ripresa,senza ricorrere a piani e progetti alternativi che evidenziano soltanto disinformazione se non addirittura malafede e che raggiungono il solo risultato di disperdere energie, sprecare tempo e distrarre l'interesse vero che è quello di costruire finalmente una infrastruttura strategica e insostituibile per l'Italia e l'Europa.
Salvatore Giunta
Consigliere Nazionale
Unità Siciliana LE API