Pubblicato il: 01/08/2020 alle 09:43
Avevamo immaginato la Sicilia, opportunamente infrastrutturata, come Piattaforma Logistica e Capitale del Mediterraneo, un'isola felice, collegata al continente con un Ponte a campata unica, capolavoro del genio italico e opera ingegneristica tra le più avveniristiche del pianeta.
L'avevamo immaginata come una metropoli di 5 milioni di abitanti, le cui città erano collegate fra loro con l'alta velocità, in maniera funzionale con altre infrastrutture, per esempio un aeroporto intercontinentale del Centro Sicilia, infrastruttura capace di risollevare un'area fra le più povere d'Italia.
Infine avevamo sognato una serie di infrastrutture immateriali come il recupero dell'archeologia , dell'arte, delle tradizioni folkloristiche e religiose di cui la Sicilia è ricchissima.
Quando Conte, dopo estenuanti trattative con i paesi della Comunità Europea , era riuscito ad ottenere ben 209 miliardi di euro, ci siamo illusi che finalmente i nostri sogni potessero trasformarsi in realtà.
Una certa parte di questi fondi, abbiamo sperato, sarebbero andati alla Sicilia e finalmente, abbiamo sperato, che si potesse superare il GAP sociale , economico ed infrastrutturale con il resto delle regioni italiane.
Poteva finalmente risolversi l'annosa “Questione Meridionale”.
Abbiamo sperato!
Abbiamo sperato che una politica illuminata avrebbe potuto mettere fine ad un annoso isolamento del Sud, alla diaspora delle migliori intelligenze della nostra terra, ad una arretratezza che ci confina nella povertà, abbiamo sperato che la risoluzione positiva della trattativa Europea potesse dare la priorità al rilancio del Sud.
Un sogno?
Si, tutto questo rischia seriamente di rimanere un sogno : i nostri governanti, nell’indifferenza di gran parte della deputazione siciliana, hanno pensato che forse è meglio trasformare la Sicilia in un grande C.A.R.A., dove migranti provenienti dalle zone di crisi e di guerra, ma anche quelli che , non provenienti da queste aree, decidono di farsi una gitarella in barca, possono liberamente approdare, farsi rifocillare e scappare, in barba al Covid e alle leggi italiane.
Tutto questo è inaccettabile!!!
E’ il Governo Italiano e l'Europa che devono farsi carico del fenomeno migratorio : la Sicilia non può essere lasciata sola e soprattutto la Sicilia merita ben altra trasformazione e ben altro futuro per i nostri giovani.
Il Canale di Sicilia deve tornare ad essere il mare degli scambi e dei transiti commerciali.
Non possiamo permettere che il fenomeno migratorio trasformi la Sicilia in Nord Africa e C.A.R.A. dell'Europa.
Salvatore Giunta
Consigliere Nazionale
Unità Siciliana LE API