Durante una riunione a Palermo tra il presidente Musumeci e i presidenti delle Camere di Commercio della Sicilia, è venuta fuori la necessità di “elaborare un modello di sviluppo per i prossimi vent'anni che trasformi la Sicilia nell’HUB del Mediterraneo base logistica per le navi che arrivano dal canale di Suez”.
Quello della Sicilia come HUB del Mediterraneo è un argomento di cui abbiamo parlato e scritto da almeno 12 anni, è stato il nostro cavallo di battaglia dal 2009 ininterrottamente. Sull’argomento rivendichiamo sommessamente la nostra primogenitura; ci sembra che Musumeci sia arrivato alle nostre conclusioni con notevole e colpevole ritardo!
E’ nostro convincimento che il “Progetto Sicilia” sarebbe dovuto essere il “suo progetto” già da quando si è candidato alla presidenza della regione.
Nel suo programma elettorale non ci risulta essere neanche l'ombra di un progetto unitario e strategico per la Sicilia.
Persino quando ha presentato, di recente, i 13 punti delle proposte relative al Recovery Fund al governo Conte, di tutto si parlava meno che di un “Progetto Sicilia” organico e di sistema.
Si parlava di un aeroporto intercontinentale nella Valle del Mela tra Barcellona e Milazzo, tutt'altro che strategico e funzionale, di una funivia tra l’Etna e l’Alcantara, di un fantascientifico centro di tecnologia spaziale del Sud e persino di un fantomatico centro di ricerca cinematografica a Termini Imerese!
Come si può pretendere che proposte di questo genere possano entrare in una programmazione seria di sviluppo del territorio?
Con le ultimissime dichiarazioni Musumeci sembra essersi ripreso dalla sbornia e comincia a fare proposte interessanti, peccato che nessuna delle sue tardive proposte siano state inserite nel Recovery Plan del Governo Conte.
Da una parte abbiamo un governo regionale che viaggia in ritardo di 10 anni e dall'altra un governo Nazionale sordo rispetto alle richieste che gli arrivano dal mondo accademico Nazionale, dalle associazioni, dai movimenti ed ai cittadini di tutta Italia soprattutto del Mezzogiorno.
Il Sud rivendica una maggiore attenzione all'utilizzo dei fondi del Recovery nel senso del superamento del Gap infrastrutturale, sociale ed economico tra regioni settentrionali e regioni meridionali.
Un documento ufficiale di proposte sensate valide e strategiche, sottoscritto da cittadini, professionisti, amministratori, professori, e docenti universitari è stato presentato al presidente Conte affinché riveda il Recovery Plan nel senso delle indicazioni che la Comunità Europea ha offerto all’Italia per superare il divario economico e sociale tra Nord e Sud, affinché il mezzogiorno possa rappresentare degnamente l'avanguardia culturale e logistica dell'Europa nel Mediterraneo.
Salvatore Giunta
Consigliere Nazionale
Unità Siciliana LE API