Pubblicato il: 10/11/2020 alle 09:14
Con l'elezione di Biden alla presidenza degli USA si è chiuso un cerchio.
A Biden insieme agli ultrasessantenni Mattarella, Merkel e Papa Francesco possiamo affidare con fiducia le sorti dell'Italia, dell'Europa e del Mondo.
Dice Francesco Attaguile rivolgendosi a Toti governatore della Liguria: "provate a prenderci!"
Con l'aiuto della salute, con tutto il rispetto per chi è costretto a starci, ci sembra che proprio non sia il momento nè il caso di essere chiusi in casa o in un ospizio.
Chi come il sottoscritto è indiscutibilmente un "over " ha buone speranze di iscriversi al "movimento giovanile " piuttosto che essere imbalsamato da quello zombie che governa la Liguria!
A parte queste considerazioni ironiche, assistiamo almeno in Sicilia, ad un fenomeno strano: i giovani forse non hanno ancora recepito l'importanza del periodo storico che stiamo attraversando.
La pandemia, che tante sofferenze, privazioni e lutti sta portando nel nostro pianeta, in Europa come in Italia e in Sicilia in particolare, ha prodotto una grande e unica occasione di trasformazione, sviluppo e innovazione e dovrebbero essere i giovani a dominare e governare tale momento tragico e nello stesso tempo "magico".
L'Europa ha aperto i cordoni della borsa, destinando all'Italia ben 209 miliardi del Recovery Fund e ben 35 miliardi per il Mes (fondi destinati alla sanità).
Il Governo, almeno una parte, non vuole accettare il Mes, secondo noi ingiustificatamente, e ha preferito attingere dal già cospicuo debito pubblico.
Considerate le circostanze ci aspettiamo almeno grossi interventi strutturali per trasformare, ammodernare e innovare il Paese in quei settori dove siamo fondamentalmente indietro.
Mi riferisco alla green economy, alle comunicazioni veloci, alle grandi infrastrutture, alla cultura e alla scuola.
Sappiano i giovani siciliani che dei suddetti 209 miliardi, ben 23 circa arriveranno in Sicilia e bisogna dare atto alla presidenza della Regione e a qualche assessore illuminato e lungimirante, che si ricominci a parlare di Ponte sullo Stretto e di un aeroporto intercontinentale del centro Sicilia, oltre che di hub portuali e di infrastrutture interne complementari.
Tutto questo, se saputo utilizzare al meglio e governare con criterio, può veramente trasformare la Sicilia.
Le grandi infrastrutture daranno lavoro e prosperità per molti anni: crescerà l'indotto e si rivaluteranno le bellezze archeologiche e architettoniche, i prodotti tipici dell'agricoltura, la mitologia, il turismo, la ristorazione e l'artigianato di cui la nostra regione è ricchissima.
Non è più il nostro sogno di 12 anni fa, oggi è una realtà e non si potrà fare a meno degli " over " come dei giovani, tutti siamo chiamati a dare una mano, a vigilare, a progettare e realizzare.
Adesso o mai più!
Salvatore Giunta
Consigliere Nazionale
Unità Sicuiliana LE API