Pubblicato il: 09/03/2021 alle 20:36
L'argomento del quale Mezzogiorno Federato si dovrà occupare, tra i più importanti, è l'università e più in generale la scuola e la formazione in genere. Purtroppo il Mezzogiorno non ha università che compaiono nelle graduatorie nazionali e men che meno internazionali per quanto riguarda il prestigio il gradimento e la qualità dell'offerta didattica.
Questo non è un argomento da sottovalutare perché ci ritroviamo con università di basso valore e di conseguenza assistiamo ad un drammatico calo delle iscrizioni e ad una migrazione di studenti verso altre università italiane o addirittura estere. Il cosiddetto numero chiuso, oltre che essere un provvedimento privo di ogni programmazione, ha peggiorato moltissimo una situazione già profondamente in crisi.
Sarebbe stato molto meglio fare un numero programmato che avrebbe dovuto prevedere le possibilità occupazionali e soprattutto le esigenze e i bisogni della nazione anche in proiezione futura.
In fase di pandemia ci siamo ritrovati, oltre che ad una enorme carenza di posti letto, anche ad una mancanza di medici e personale paramedico. Tutto questo è intollerabile in una nazione moderna che deve fare della programmazione uno dei punti fondamentali della sua azione politica.
Qualche tempo fa sollevammo il problema in sede politica, scrivendo molto sul modo in cui la Sicilia avrebbe potuto rivedere la sua posizione sull'argomento università e formazione in genere Immaginammo allora, nel quadro di un più ampio progetto della Sicilia come piattaforma logistica e capitale del Mediterraneo, l'idea di un'unica università siciliana che chiamammo Università del Mediterraneo. L' idea prevedeva una messa in rete delle università siciliane, con un unico rettorato e una sorta di specializzazione di ciascuna università, con lo scopo della riduzione dei costi gestionali e soprattutto di un rilancio dei saperi e della cultura universitaria tra i paesi emergenti del Mediterraneo.
L' università, secondo il progetto, aveva l'intento di creare una classe dirigente di altissimo profilo, capace di capovolgere i rapporti politico culturali nel Mediterraneo, creando professionalità in tutti i campi della conoscenza, scientifica, umanistica, tecnica e medica, che avrebbero contribuito, insieme ad una ferrea cultura del buon governo, alla crescita culturale, economica e sociale della Sicilia. Siamo certi che il progetto può essere esportato a tutto il Mezzogiorno, in quello che sarà la nuova realtà del Sud, che ci vedrà protagonisti dell'Innovazione digitale e della trasformazione ecologica.
Salvatore Giunta